Modificato il: 30/05/2023
Alcuni studi promettenti evidenziano gli effetti positivi dell’uso di cannabis legale sulle prestazioni, ma servono dati più solidi
Quali effetti può avere l’uso di cannabis sulle prestazioni fisiche? L’attività fisica ne risente o viene in qualche modo potenziata?
Alcuni studi sembrano dare risultati promettenti, e i racconti di molti atleti che ne fanno uso sembrano confermarlo, ma ancora non ci sono prove così forti da poter sdoganare l’uso della cannabis a livello professionistico.
Scopriamo di più.
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Cannabis e attività fisica: cosa dicono gli studi
Le prime risposte alla domanda che ci siamo fatti all’inizio arrivano dalla ricerca, che studio dopo studio sta valutando l’impatto dell’assunzione della cannabis sulle prestazioni.
Per esempio, per quanto riguarda due parametri fondamentali come il recupero muscolare e la resistenza, una revisione del 2021 ha mostrato le potenzialità della cannabis ad alto contenuto di CBD: l’utilizzo pare essere molto promettente per il recupero durante allenamenti e competizioni, perché oltre a consentire un recupero rapido sarebbe priva di effetti collaterali importanti, a differenza dei test condotti con la cannabis ad alto contenuto di THC.
Anche la resistenza pare migliorare grazie alla cannabis, sebbene i risultati siano meno solidi: una revisione apparsa sul Journal of Cannabis Research ha mostrato che la riduzione del dolore è l’effetto più marcato dell’uso di cannabis per l’attività sportiva, perché potrebbe portare l’atleta a proseguire anche in condizioni non ottimali. D’altro canto, per quanto riguarda consumo di ossigeno e capacità di lavoro fisico, la revisione non ha evidenziato miglioramenti effettivi dati dal consumo di cannabis.
Prove non troppo solide arrivano anche da una revisione di qualche tempo fa, apparsa su Sport Medicine, che ha analizzato gli effetti del CBD su fattori come sonno, stress, dolore, ansia da prestazione sportiva: è vero che la sostanza sembra avere effetti positivi sulle funzioni fisiologiche e cognitive degli sportivi, ma servono dati più solidi.
Uno studio più recente, condotto dall’Università di Sidney, ha messo su una cyclette persone dedite sia al consumo di cannabis che all’esercizio fisico. I partecipanti dovevano pedalare per 35 minuti a ritmo elevato dopo un giorno di astinenza dall’assunzione della cannabis. La ricerca ha messo in luce un fenomeno particolare: l’aumento dei livelli di THC nel sangue dei partecipanti di circa il 15%.
Detto delle ricerche, è vero che abbiamo diverse testimonianze aneddotiche di atleti che ci raccontano come la cannabis ne abbia migliorato le performance.
Una delle testimonianze più curiose è quella del giornalista Josiah Hesse, autore del volume Runners Hight: How a Movement of Cannabis-Fueled Athletes is changing the Science of Sports, che ha raccontato di aver corso senza alcuna fatica su una collina dopo aver assunto un edibile di cannabis, sentendosi come se pesasse pochissimi chili e senza essere un runner esperto: al contrario, considerava la corsa noiosa e stancante.
Nel libro, l’autore parla di una sorta di cultura della cannabis anche tra gli atleti professionisti, una “passione” ben nascosta per evitare problemi: alcuni la utilizzano per stimolare l’appetito, altri per ridurre il dolore o dormire più profondamente.
Anche un atleta dell’MMA (Mixed Martial Arts), Nate Diaz, ha dichiarato di assumere CBD sotto forma di “svapo” perché, a suo dire, lo aiuta contro le infiammazioni e durante la guarigione.
A questo proposito, è risaputo che l’olio di CBD ha effetti positivi su vari aspetti della salute: è un antinfiammatorio, neuroprotettivo e ansiolitico, e inoltre aiuta a recuperare dagli infortuni.
A testimonianza di quanto detto, esiste una ricerca pubblicata nel 2019 dalla rivista PLOS One che ha portato alla luce un dato su cui riflettere: il 26% degli atleti reclutati via web tra ciclisti, corridori e persino triatleti ha dichiarato di assumere abitualmente cannabis sotto varie forme; di questi, ben il 70% ha dichiarato di trarne giovamento, per esempio nella riduzione del dolore o nel miglioramento del riposo e dell’ansia da prestazione.
Un altro studio, condotto dall’Università del Colorado, ha esaminato comportamenti e abitudini di atleti dediti al consumo abituale di cannabis: gli intervistati hanno dichiarato di farne uso regolare durante gli allenamenti (80%) e di trarre maggior soddisfazione dagli allenamenti stessi dopo l’uso (70%). Inoltre, circa l’80% ha evidenziato come la cannabis aiutasse la ripresa dopo uno sforzo fisico.
Se dunque le prove scientifiche ancora non sono definitive, le testimonianze aneddotiche di atleti professionisti (e no) sono numerosi.
C’è da dire, a onor del vero, che alcuni studi evidenziano alcuni effetti negativi della cannabis sulle prestazioni sportive: per esempio, l’accelerazione della frequenza cardiaca e l’aumento della pressione sanguigna potrebbe ridurre, anziché potenziare, le performance. Vale comunque lo stesso discorso fatto per i (tanti) studi che ne mostrano i benefici: dobbiamo attendere ricerche con dati ancora più solidi.
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Perché in futuro la cannabis legale potrebbe essere utile all’attività sportiva
Alcuni studi che hanno evidenziato gli effetti negativi della cannabis sull’attività fisica, anche di atleti professionisti, sono marcati da una sorta di pregiudizio sulla sostanza in sé, analizzandone i problemi legati all’uso e non tanto i modelli di consumo e le reazioni fisiologiche.
Anche se abbiamo detto che gli studi ancora non sono solidissimi, le proprietà della cannabis per uso medico sono note. Se assunta in modo controllato, la cannabis potrebbe avere ripercussioni positive sulle prestazione fisiche e psicologiche di atleti professionisti e non: gli studi, da questo punto di vista, sono incoraggianti.
Se il pregiudizio non si abbatterà come una scure sulla sostanza in sé, in futuro l’uso della cannabis, con principio attivo controllato, normato e sotto forma di “integratore” e non di “doping”, potrebbe essere una combinazione eccellente. Ma ancora c’è strada da fare.
In conclusione
Alcuni studi promettenti mettono in luce gli effetti della cannabis sull’attività fisica, anche se mancano dati solidi e, soprattutto, non mancano studi sugli effetti avversi.
Tuttavia, viste le qualità della sostanza, la cannabis legale – soprattutto sotto forma di olio e integratori di CBD – potrebbe risultare utile anche agli atleti per recuperare più in fretta, avere un sonno migliore, ridurre i dolori e aiutare la guarigione.
Il tempo, ma soprattutto le ricerche scientifiche, ci diranno di più.
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