Modificato il: 30/05/2023
Vuoi preservare il più a lungo possibile la tua cannabis light? Ecco una guida per te
I prodotti da collezione a base di cannabis, siano essi infiorescenze di canapa legale o semi di marijuana, stanno avendo sempre più successo e tanti italiani fanno a gara per arricchire continuamente il loro piccolo tesoro personale, acquistando articoli presso i migliori eCommerce del settore.
Tuttavia, ogni collezionista che si rispetti ha l’onere di assicurarsi che i suoi prodotti si conservino il più possibile nel tempo senza degradarsi: come un appassionato di francobolli si preoccupa di tenerli al riparo, protetti in un buon raccoglitore, anche un aficionado della cannabis dovrebbe impegnarsi nel sistemare i suoi articoli preferiti in modo che durino il più a lungo possibile.
Purtroppo sappiamo bene quanto le cime di marijuana light siano delicate: basta un niente perché si rovinino per sempre costringendoci a sbarazzarcene buttandole malvolentieri nella spazzatura.
Possiedi una collezione di infiorescenze di cannabis legale e non vuoi che facciano questa fine? Ecco 3 consigli per la conservazione a lungo termine di questi prodotti.
Scegliere un contenitore adeguato per la conservazione
Il contenitore nel quale deciderai di conservare la cannabis è il fattore più importante per far sì che rimanga inalterata il più a lungo possibile.
Sono in tanti a metterla in un sacchettino di plastica pensando che questo sia sufficiente per preservarla. Purtroppo, si tratta di una scelta assolutamente sbagliata. A contatto con la plastica, infatti, la cannabis potrebbe facilmente alterarsi e perdere alcune delle sue proprietà. Inoltre un sacchettino non offre sufficiente garanzia circa la sua resistenza. A volte basta toccarlo con troppa forza per provocare una piccola lacerazione ed esporre la superficie del prodotto compromettendone l’integrità.
La scelta migliore è un semplice vasetto di vetro, di quelli con la chiusura ermetica, proprio come i ‘contenitori della nonna’ nei quali si conservano alimenti come la marmellata e il miele. Il loro materiale, infatti, è perfetto per preservare al meglio le caratteristiche della cannabis.
Chi tiene particolarmente a garantire la massima durata di conservazione potrebbe pensare di sottoporre il vasetto a un trattamento sottovuoto tramite ebollizione, ma questo procedimento è sconsigliato per motivi che si capiranno bene nel prossimo paragrafo
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Evitare la luce diretta e il calore eccessivo
La luce diretta e il calore eccessivo sono devastanti per la cannabis perché possono accelerarne la degradazione e rovinarla irrimediabilmente.
Adesso dovrebbe essere chiaro il motivo del nostro suggerimento circa la preparazione di un barattolo sottovuoto tramite ebollizione: inserire il contenitore all’interno di una pentola piena d’acqua a una temperatura così alta, infatti, sarebbe decisamente nocivo per la conservazione della cannabis.
Per evitare danni dovuti alla luce diretta o al caldo è una buona idea riporre il vasetto dentro un mobile, come un armadio, un pensile della cucina o una credenza con gli sportelli non trasparenti, assicurandosi che sia lontano da fonti di calore come termosifoni, caminetti e forni. Naturalmente è bene scegliere il posto giusto: se il mobile nel quale è stata riposta viene aperto con molta frequenza, infatti, la cannabis verrebbe investita continuamente dalla luce diretta mettendone a rischio la corretta conservazione.
Volendo essere davvero scrupolosi si potrebbe pensare di riporla in un contenitore ambrato o, comunque, lavorato in modo da non essere completamente trasparente. Così facendo, anche nei momenti nei quali il barattolo dovesse trovarsi esposto alla luce diretta, la cannabis verrebbe preservata adeguatamente.
Mantenere un livello di umidità adeguato
L’ultimo fattore nemico della cannabis è l’umidità, ed è quello più complicato da controllare.
Vedi, questa pianta è piuttosto capricciosa e si conserva bene solo entro un intervallo ben preciso di umidità dell’aria: per la precisione, numerosi esperti sostengono che il valore ideale oscilli tra il 59% e il 63%. Se è troppo bassa rischi che la cannabis si secchi. Se è troppo alta, invece, la esponi al pericolo di essere attaccata da muffe e funghi. In entrambi i casi la sua integrità verrebbe irrimediabilmente compromessa.
Ora, non pretendo che tu acquisti un igrometro e che perda tempo a controllare continuamente il livello di umidità della stanza nella quale hai deciso di conservarla. Certo, se decidessi di procedere in questo modo avresti l’assoluta certezza di mantenerla in un ambiente perfetto per farla durare il più possibile. Ma, detto tra noi, non c’è bisogno di spingersi fino a questo punto.
Tuttavia, ci sono delle soluzioni molto più pratiche e meno impegnative.
Per prima cosa potresti riporla in un ambiente capace di mantenere un livello di umidità costante, come uno scantinato. Naturalmente assicurati che non sia eccessivamente umida prima di prendere una decisione definitiva.
In alternativa, puoi scegliere una stanza qualunque e utilizzare periodicamente un deumidificatore o un umidificatore in modo da garantire sempre un ambiente sano per la cannabis.
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In conclusione
In questo articolo abbiamo dato alcuni consigli per la conservazione della cannabis (quella light, mi raccomando!) a lungo termine. Scegliere il giusto contenitore, evitare la luce diretta e le alte temperature, e garantire un livello di umidità adeguato sono fattori importantissimi per preservarla evitando che si degradi anzitempo.
Ci auguriamo che i suggerimenti esposti ti siano utili per conservare nel modo corretto i tuoi prodotti e mettere al sicuro la tua collezione di infiorescenze di cannabis light. E se vuoi arricchire questo tuo piccolo tesoro, abbiamo un ultimo consiglio per te: perché non aggiungere alla tua collezione dei semi di cannabis di qualità?
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