Pubblicato il: 21/10/2022
CBD e THC non sono certo gli unici cannabinoidi importanti della marijuana: un elemento molto importante è il CBDA.
Gli appassionati della cannabis light conoscono bene il THC e il CBD, i due cannabinoidi più importanti e presenti in maggiore quantità nelle piante di canapa, ma pochi conoscono il CBDA, o acido cannabidionico, di cui si sta iniziando a sentir parlare.
Il CBDA, in realtà, può essere considerato la versione originale del CBD, presente nella pianta che non abbia ancora subito alcun trattamento. Dopo l’essicazione o l’esposizione prolungata alle alte temperature, il CBDA si trasforma in CBD, tuttavia anche allo stato originale possiede diverse importanti caratteristiche e potrebbe costituire un elemento fondamentale nello sviluppo di nuove terapie farmacologiche basate sull’uso della cannabis.
La cannabis, una pianta dalle molte virtù nota fin dai tempi antichi
Già utilizzata da tempo per curare diverse patologie, la cannabis ha una storia millenaria come pianta dalle virtù curative, dopo decenni di ricerca scientifica, anche il mondo della medicina sta incominciando a valutare le proprietà che le sono attribuite.
Come sappiamo, i principi attivi più importanti contenuti nella canapa sono i cannabinoidi, presenti in un numero considerevole, tra i quali i più importanti sono il THC e il CBD. Il primo, come sappiamo, è l’elemento responsabile degli effetti psicotropi della marijuana, mentre è proprio il CBD, privo di effetti psicotropi ma ricco di elementi nutritivi importanti, ad essere noto per le virtù salutari.
Il CBD ha raggiunto una grande diffusione soprattutto negli ultimi anni, con il diffondersi degli store specializzati, e si parla spesso delle sue presunte proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e rigeneranti per tutto l’organismo. Con il vantaggio di poterlo facilmente reperire in uno dei negozi online specializzati e utilizzato anche come integratore alimentare.
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Che cosa è il CBDA?
Come abbiamo detto, quasi tutti conoscono ormai le caratteristiche e le proprietà del CBD, ma pochi sanno che cosa sia il CBDA. L’acido cannabidiolico si trova nella pianta naturale, prima che subisca qualsiasi processo di lavorazione. Recentemente, anche il CBDA è stato oggetto di studi che ne hanno evidenziato probabili benefici per la salute.
Sostanzialmente, il CBDA si sviluppa nelle piante dapprima sotto forma di CBGA (acido cannabigerolico), solo successivamente questa sostanza può convertirsi in THCA o in CBDA in base al tipo di enzima con il quale viene a contatto.
Tuttavia, proprio perché il CBDA è presente soltanto nella pianta di cannabis che non abbia subito alcuna lavorazione, non è possibile assumerlo negli alimenti o con un vaporizzatore né può essere inalato o fumato. Per lo stesso motivo non sono ancora state effettuate ricerche specifiche che includano la somministrazione della sostanza per verificarne gli effetti.
Una volta che la pianta viene sottoposta a temperature elevate, ecco che il CBDA si trasforma in CBD.
Le presunte proprietà del CBDA
È probabile che il CBDA possieda diverse qualità che potrebbero rivelarsi ideali nello sviluppo dei prodotti farmacologici a base di cannabis terapeutica. In particolare, sembra possedere doti antinfiammatorie simili a quelle dei FANS e svolgere un effetto antiemetico, ma una delle scoperte più rilevanti è la presunta capacità di bloccare lo sviluppo del cancro al seno, come è stato evidenziato da alcuni test eseguiti in vitro.
In un prossimo futuro, se le ricerche verranno portate avanti, è possibile che il CBDA riceva una certa attenzione da parte del mondo della medicina e della scienza, con l’intento di aprire ulteriormente la strada alle potenzialità terapeutiche della cannabis.
Differenze sostanziali tra CBDA e CBD
Prima di tutto, è importante capire che il CBDA non è altro se non un cannabinoide precursore: ciò significa che senza di esso sarebbe impossibile ottenere il CBD. Tuttavia, come abbiamo visto, il CBDA esiste solo nella pianta grezza e non ancora sottoposta ad alcuna lavorazione: anche per questo motivo, esistono pochissimi prodotti che contengono CBDA.
Riguardo al meccanismo di interazione con l’organismo umano, il CBDA si avvale dei recettori del sistema endocannabinoide, le ricerche sono però ancora incomplete poiché risulta complicato isolare quantitativi consistenti di questa sostanza. Sembrerebbe comunque che l’azione del CBDA sia molto più intensiva e persistente di quella del CBD stesso.
La speranza è quella che la scienza porti avanti le ricerche relative a questa preziosa sostanza, al fine di poterne trarre vantaggio a livello terapeutico.
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Il CBD: ricordiamone le caratteristiche e i vantaggi
Nel tempo, le ricerche scientifiche si sono rivolte maggiormente verso il CBD che non verso il CBDA. Come è noto, il CBD è una sostanza non psicotropa, molto diversa, quindi, dal THC, oltre ad essere uno dei principi attivi più importanti che la cannabis contiene. È importante tenere presente che al CBD sono state attribuite diverse virtù salutari e, al tempo stesso, l’assenza di effetti psicotropi e di fenomeni di dipendenza.
Inoltre, il CBD è anche in grado di annullare l’azione psicotropa del THC, consentendo una più efficace sinergia delle due sostanze in ambito terapeutico, evitando il rischio di effetti indesiderati.
Per quanto riguarda il CBDA, abbiamo visto che i prodotti dove è presente questo principio attivo sono ancora pochi, mentre, al contrario, si sta diffondendo sempre di più l’utilizzo degli integratori a base di CBD, soprattutto l’olio, semplice da assumere, naturale e rapido ad agire.
Gli effetti antiossidanti, antinfiammatori, analgesici e calmanti attribuiti finora al CBD hanno reso questo prodotto ideale anche per l’impiego veterinario: basta scegliere un olio di CBD a bassa concentrazione, adatto ai piccoli amici domestici, per offrire loro un’ottima fonte di benessere del tutto naturale.
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