Pubblicato il: 21/07/2023
Dalle tecniche più utilizzate alla legislazione in tema di germinazione dei semi di marijuana
Far germogliare i semi di cannabis e coltivare una pianta è il desiderio di molti amanti della marijuana ma prima di farlo sarebbe bene conoscere ciò che dice la legge a riguardo. In Italia, infatti, la vendita e l’acquisto di queste semenze è legale ma non lo è farle germinare.
La questione verte sul fatto che i semi di cannabis non contengono THC, perciò essi non possono rientrare in quella categoria di prodotti con un tasso di tetraidrocannabidiolo elevato e, quindi, essere considerati illegali. In particolare, in Italia il tasso tollerato di THC nei derivati della cannabis è fissato allo 0,5%.
Perciò i semi di marijuana sono assolutamente legali al pari dei semi di altre piante comuni, in quanto in sé non hanno alcun effetto drogante. Il problema sorgerebbe qualora tu li facessi germinare, dato che la pianta di canapa nata produrrebbe poi infiorescenze ricche di THC, ben oltre il consentito.
In altri paesi tuttavia, la coltivazione dei semi di cannabis in casa per consumo personale è tollerata ma non lo è il suo utilizzo libero per le strade. Andiamo ora a vedere quali sono i principali metodi per farli germinare negli Stati nei quali è consentito.
Coltivazione indoor vs coltivazione outdoor: quale scegliere per i semi di marijuana?
Nelle località in cui la legge lo consente, i semi di marijuana vengono coltivati sia all’esterno che all’interno di strutture appositamente adibite. Tuttavia, in genere, i coltivatori che sono ancora alle prime armi decidono di coltivare i semi indoor. In questo modo è possibile monitorare più attentamente i processi e le evoluzioni che la pianta subisce durante la sua crescita, inoltre, la germinazione avviene in un ambiente climaticamente stabile, con tutte le conseguenze positive che ciò comporta.
All’esterno, infatti, le condizioni climatiche possono mutare da un momento all’altro e le belle giornate di sole possono essere improvvisamente rimpiazzate da forti piogge o acquazzoni, in grado di danneggiare le piantine anche significativamente.
A ciò vanno ad aggiungersi anche altri fattori negativi per la coltivazione outdoor come, ad esempio, la presenza di parassiti e altri animali che si potrebbero cibare delle piante.
Dunque, per varie ragioni, potrebbe essere più sicuro tenere i semi in luogo ben riparato, dove potranno germinare più agevolmente.
Nella prima fase di vita le piantine di cannabis sono particolarmente delicate, perciò è necessario curarle al meglio e proteggerle il più possibile. I coltivatori dei Paesi in cui coltivare è legale, di solito, si muniscono di serre da germinazione, che tengono le piante al riparo da agenti esterni o intemperie di qualsiasi tipo.
Essere frettolosi e disattenti durante la prima prima fase di crescita può essere letale per le piantine, e questo i coltivatori professionisti lo sanno bene. Per permettere ai semi di marijuana di schiudersi si deve mantenere una temperatura che oscilla tra i 26° C e i 28° C. A tale scopo vengono utilizzate delle lampade specifiche e dei termostati, in grado di rilevare eventuali temperature inadeguate per la crescita.
Un’altra cosa importante quando si piantano i semi di cannabis seguendo la metodologia tradizionale (che si tratti di semi fast flowering, semi femminizzati o autofiorenti è indifferente) è procurarsi un buon substrato.
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La germinazione diretta nel substrato: un classico tra i coltivatori di cannabis
Per sfruttare questo metodo di germinazione dei semi, sarà necessario fornirsi di un vaso o di un contenitore piccolo e non molto profondo.
Per fare un po’ di riciclo, si possono utilizzare vecchi contenitori o vassoi di plastica (ad esempio quelli del cibo da asporto), ma in questo caso è necessario fare dei buchi sul fondo, in modo tale che si possa ricreare un adeguato sistema drenante; in alternativa si possono utilizzare le apposite seminiere.
Per iniziare bisogna riempire il contenitore di substrato e compost, le sostanze che consentiranno ai semi di alimentarsi a lungo e di mantenere la giusta umidità, dopodiché è possibile procedere alla semina.
Quando si ha a che fare con semi piccoli (come i semi di marijuana) non è necessario piantarli in profondità, anzi, meglio tenerli quasi in superficie e ricoprirli con una piccola quantità di substrato; se invece si hanno sotto mano dei semi più grandi, sarà meglio piantarli più a fondo. Come regola generale, infatti, di solito si piantano i semi a una profondità pari al doppio della loro grandezza.
Per quanto riguarda l’irrigazione, nella prima fase è meglio dosare l’acqua con uno spray o un nebulizzatore. Utilizzando un innaffiatoio o un altro strumento simile, infatti, si rischierebbe di ‘annegare’ i semi, oppure addirittura di farli scivolare via.
Dopo aver inumidito il substrato, inoltre, è bene controllare che i semi siano adeguatamente distanziati poiché, se restassero troppo vicini, potrebbero germogliare in maniera irregolare.
A questo punto è consigliabile mettere i vasi o le seminiere in un luogo protetto, lontano dalla luce diretta del sole, ma che allo stesso tempo non sia freddo. Meglio anche coprirli, in questo modo il compost non si asciugherà troppo rapidamente e i semi resteranno al buio, germogliando più velocemente.
Si può andare a controllare i semi ogni giorno, e appena si notano dei germogli verdi si può rimuovere il coperchio, senza però mai esporli al sole. Successivamente i semi germogliati andranno annaffiati e quando compariranno le prime vere foglioline si potranno trapiantare.
Questa tipologia di germinazione dei semi è detta germinazione diretta nel substrato, ma non è l’unica possibile, ci sono infatti altri tipi di germinazione che possono essere utilizzati. Scopriamo i principali.
La tecnica dei vasi jiffy: un metodo professionale per la germinazione dei semi di marijuana
Un’altra tecnica per far germogliare le semenze di marijuana, più professionale delle precedenti, è quella di utilizzare dei vasi jiffy. Ma che cosa sono i jiffy?
Si tratta di dischi di torba disidratata, di varie dimensioni, creati appositamente per la germinazione dei semi di qualsiasi pianta, compresi i semi di cannabis. Il loro costo è piuttosto irrisorio e si tratta di un metodo molto utilizzato nelle colture industriali, poiché dà ottime garanzie sulla germinazione delle semenze.
Utilizzarli è molto semplice, basta immergerli in acqua tiepida con pH tra 6 e 7, eventualmente arricchita con uno stimolante per radici, e una volta gonfiati farli sgocciolare per bene senza strizzarli. Fatto ciò, i semi di marijuana vanno posizionati nel foro apposito, assicurandosi di premere in modo da farli affondare per circa mezzo centimetro.
A questo punto basta porre i jiffy con i semi in una grow box o in un posto buio e caldo e aspettare che spuntino i cotiledoni, i due primi germogli arrotondati della cannabis. Bisogna sempre monitorare il livello di umidità dei jiffy, impedendo che si secchino, soprattutto nelle prime 48 ore, eventualmente aggiungendo acqua ma senza inzupparli eccessivamente.
Una volta nate le plantule di cannabis, il jiffy va trasferito direttamente dentro il substrato: se si tratta di semi autofiorenti di marijuana meglio spostarli direttamente nel vaso definitivo, se invece si tratta di semi femminizzati è consigliabile passare prima per un vaso più piccolo.
In alternativa, è molto utilizzato anche il metodo della germinazione in lana di roccia.
Questa modalità richiede qualche accorgimento in più, ma in compenso sembra essere molto sicura per le radici. Una volta posizionati i semi nei cubetti di lana di roccia, si procede a inumidirli e posizionarli all’interno di una mini-serra o su un vassoio. Dopo qualche giorno saranno già visibili i germogli.
Chi sceglie questa opzione, prima di inserire i semi deve assicurarsi di immergere i cubi di lana di roccia in dell’acqua con pH acido . Inoltre, è necessario monitorare lo stato di umidità dei cubi, che tendenzialmente si asciugano molto velocemente.
La germinazione facile dei semi di cannabis con il cotone
I vantaggi del metodo del cotone sono: massima semplicità, risparmio economico e garanzia di raggiungere il miglior risultato.
Le uniche cose di cui si ha bisogno sono:
- batuffoli di cotone;
- due piatti da cucina;
- uno spruzzino nebulizzatore;
- semi di cannabis di buona qualità e sufficientemente maturi.
I batuffoli di cotone mantengono i semi umidi, ma anche protetti e queste sono le caratteristiche più importanti per un metodo che deve garantire la germinazione.
Per qualsiasi tipo di semi, siano essi semi fast flowering, semi autofiorenti o femminizzati, il discorso è lo stesso.
Vediamo assieme passo dopo passo in cosa consiste questo metodo:
- innanzitutto, bisogna prendere un paio di batuffoli e posizionare qualche seme tra loro;
- quindi, è necessario inumidirli con un normalissimo spruzzino nebulizzatore da giardino. Non devono essere completamente imbevuti d’acqua, per questo si consiglia di nebulizzare e non di innaffiarli abbondantemente;
- i batuffoli vanno posizionati tra due piatti, oppure si può utilizzare una ciotola capovolgendola, la plastica è sempre meglio evitarla;
- bisogna fare in modo che la temperatura sia costante, intorno ai 20°C, ed evitare di lasciarli esposti alle intemperie. Insomma, per garantire il loro germogliamento è necessario tenerli in un luogo umido;
- nel giro di 4-5 giorni i semi dovrebbero cominciare ad aprirsi e comparirà la prima piccola radice.
Come promesso un metodo super easy e applicabile da chiunque, vantaggioso anche a livello economico, visti i pochi strumenti di cui si ha bisogno per attuarlo. Inoltre, la garanzia di germinazione di questo metodo (sempre a patto che si usino semi di cannabis di qualità) permette di risparmiare quei soldi che altrimenti bisognerebbe investire in attrezzature più avanzate.
Il metodo Scottex: un modo facile per far germogliare i semi di cannabis
La germinazione di semi di cannabis secondo il metodo scottex è una delle metodiche vanno per la maggiore negli ultimi anni, probabilmente per via della facilità di reperimento del materiale necessario e della semplicità di attuazione.
Ma di cosa si tratta nel dettaglio? Vediamolo insieme.
Il primo passo da fare, oltre ovviamente a recuperare dei semi di marijuana di pregio, è quello di trovare una scatola di plastica, che si presti bene alla causa. L’ideale è che sia di medio-piccole dimensioni e che sia provvista di un coperchio. È importante infatti che la scatola riesca a conservare l’umidità al suo interno e che i semi stiano al caldo. Il fondo e il coperchio, inoltre, dovrebbero avere dei piccoli fori per consentire un minimo ricircolo d’aria ed evitare la raccolta di quantità d’acqua eccessive che potrebbero ‘annegare’ i semi.
Una volta individuato il contenitore ideale, la fase successiva consiste nella scelta della carta assorbente da utilizzare.
Può sembrare una sciocchezza, ma non lo è. Lo scottex che verrà scelto, infatti, starà a stretto contatto con i delicati germogli ed è meglio che questi non vengano esposti al contatto con agenti chimici che verrebbero assorbiti dalla giovane piantina. Per questo motivo è sconsigliabile utilizzare scottex con disegni o scritte colorate. Meglio anche che non sia troppo spesso o resistente, dato che potrebbe trattenere con eccessiva forza le radici e compromettere la fase del trapianto.
A questo punto, è tutto pronto per iniziare, cominciando con il ritagliare una decina di fogli di carta assorbente in modo da poterli posizionare nel contenitore senza che formino pieghe. Quindi, lo scottex va inumidito con acqua. È importante che i fogli siano ben impregnati d’acqua in tutta la loro superficie, senza però essere inzuppati eccessivamente. In questo caso, un nebulizzatore può offrire un prezioso aiuto a ottenere la giusta umidità.
Per quanto riguarda invece l’acqua da utilizzare, è consigliabile assicurarsi che sia povera in calcare, come quella potabile, e che sia a temperatura ambiente.
Ora è possibile sistemare i semi di cannabis all’interno del contenitore, lasciando sufficiente spazio tra gli uni e gli altri, in modo da scongiurare che germogli e radici si intreccino e possano essere spezzati facilmente quando verranno travasati.
Ma dove conservare il semenzaio, per essere sicuri di incentivare e non ostacolare la germinazione?
L’ideale è tenerlo in zone calde della casa, meglio se nelle vicinanze di una fonte di calore. In questa fase, la temperatura è il fattore ambientale più importante. La luce infatti non è determinante e non occorre preoccuparsene, almeno fino a quando non si sarà ottenuta la piantina.
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In conclusione
Durante la germinazione dei semi di cannabis, è essenziale fornire alle piante un ambiente adatto, con la temperatura e l’umidità corrette. L’uso di lampade specifiche e termostati può aiutare a garantire una crescita sana delle piantine.
Ci sono diverse tecniche di germinazione, come la germinazione diretta nel substrato, l’utilizzo di vasi jiffy, la germinazione in lana di roccia e l’uso del cotone. Ognuna di queste metodologie ha i suoi vantaggi e può essere adatta a diverse esigenze, e le abbiamo esaminate tutte nel presente articolo in modo da darti tutte le informazioni che cercavi.
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💡Takeaways sulla germinazione dei semi di cannabis
- La vendita e l’acquisto di semi di cannabis sono legali in Italia, ma farli germinare è illegale poiché le piante di marijuana possono produrre infiorescenze con un alto contenuto di THC, oltre il limite consentito dello 0,5%.
- In alcuni Paesi, la coltivazione di semi di cannabis per uso personale è tollerata, ma l’uso libero per le strade è ancora vietato.
- La coltivazione indoor offre un maggiore controllo sulle condizioni di crescita delle piante di marijuana, inclusa la germinazione. Le condizioni climatiche instabili all’esterno possono danneggiare le piantine.
- Durante la germinazione, le piantine di cannabis sono delicate e richiedono cure adeguate. L’uso di serre da germinazione può proteggere le piante dagli agenti esterni.
- Esistono diverse tecniche di germinazione dei semi di cannabis, tra cui la germinazione diretta nel substrato, l’utilizzo di vasi jiffy, la germinazione in lana di roccia e l’uso del cotone. Ognuna di queste tecniche ha i propri vantaggi e può essere adatta a diverse esigenze.
FAQ sulla germinazione dei semi di cannabis
Qual è la situazione legislativa in Italia sulla vendita e germinazione dei semi di marijuana?
In Italia, la vendita e l’acquisto dei semi di cannabis sono legali, ma la germinazione dei semi non è legale. I semi di marijuana non contengono THC e non sono considerati illegali, ma se vengono fatti germinare e coltivati, le piante produrranno infiorescenze ricche di THC che superano il tasso consentito dello 0,5% stabilito per i derivati della cannabis.
Quali sono i metodi consigliati per la coltivazione dei semi di marijuana?
La coltivazione dei semi di marijuana può avvenire sia indoor che outdoor. La coltivazione indoor offre un controllo più preciso dell’ambiente di crescita e protegge le piante dalle condizioni climatiche esterne. D’altra parte, la coltivazione outdoor può essere influenzata da vari fattori esterni come il clima e la presenza di parassiti. La scelta del metodo dipende dalle preferenze e dalle risorse del coltivatore.
Qual è l’importanza del corretto controllo dell’umidità durante la germinazione dei semi di marijuana?
Durante la germinazione dei semi di marijuana, è essenziale mantenere un corretto livello di umidità. L’umidità favorisce la rottura del guscio del seme e lo sviluppo delle radici. Tuttavia, un’eccessiva umidità può causare marciume o muffa. È importante trovare un equilibrio e assicurarsi che il terreno o il substrato sia umido ma non inzuppato. Monitorare attentamente l’umidità durante questa fase critica aiuterà a garantire una germinazione di successo.