Semi di marijuana autofiorenti femminizzati: cosa sono e perché sceglierli

Semi di marijuana autofiorenti femminizzati

Modificato il: 30/05/2023

Ciò che devi sapere sui semi di marijuana autofiorenti femminizzati

I semi di cannabis si suddividono in 3 tipologie principali: semi femminizzati, semi autofiorenti e semi fast flowering. Esistono però, come sottocategoria degli autofiorenti, i semi di marijuana autofiorenti femminizzati.

 



Se ti stai chiedendo cosa siano, il tuo dubbio è assolutamente lecito! Non tutti lo sanno e affidarsi a un negozio di semi di marijuana online è il modo giusto per informarsi. Oggi ti spiegheremo nei dettagli cosa sono i semi autofiorenti femminizzati e perché sono così famosi.

Cosa sono i semi di marijuana autofiorenti femminizzati?

semi di cannabis autofiorenti femminizzati

I semi femminizzati sono semi provenienti da piante che contengono esclusivamente geni femminili (sono state modificate ormonalmente a tal proposito).

Di conseguenza producono semi con oltre il 90% di possibilità di generare delle piante di cannabis femminili, mentre i semi regolari hanno il 50/50 delle possibilità di dar vita a piante femminili o maschili.

I semi autofiorenti, invece, sono il frutto dell’incrocio tra una varietà di cannabis Indica e/o Sativa e una varietà Ruderalis, al fine di produrre fiori ad alto contenuto di THC ma piante con caratteristiche simili alla Ruderalis. Nello specifico, le piante autofiorenti fioriscono in automatico in base all’età (non in base alle stagioni), crescono molto rapidamente e hanno una fase vegetativa e una fioritura estremamente rapide.

Inoltre, tra le peculiarità più degne di nota delle piante di cannabis autofiorenti, troviamo il fatto che passano dalla germinazione alla fase di fioritura in massimo 10 settimane.

E ora arriviamo ai semi autofiorenti femminizzati: sono delle varietà nate dall’ibridazione di piante autofiorenti con piante femminizzate. I semi autofiorenti femminizzati, come i semi autofiorenti BSF, presentano delle caratteristiche davvero uniche e ricercate.

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Le caratteristiche dei semi autofiorenti femminizzati

caratteristiche semi autofiorenti femminizzati

All’apparenza, i semi autofiorenti femminizzati non hanno alcunché di diverso rispetto ai classici semi di marijuana. Ma i coltivatori sanno che in realtà qualcosa di diverso c’è… Infatti possono generare piante di cannabis che possiedono queste interessanti peculiarità:

  • hanno oltre il 90% delle possibilità di nascere di genere femminile;
  • crescono e fioriscono molto rapidamente (producono fiori entro 10 settimane dalla germinazione);
  • sono di bassa statura, come la Cannabis Ruderalis. Di solito arrivano appena al metro di altezza;
  • fioriscono automaticamente in base alla loro età. La loro fioritura non dipende dalle stagioni e dal fotoperiodo, bensì procede in automatico;
  • producono fiori ad alto contenuto di THC per via della loro genetica parzialmente Indica e/o Sativa.

Da queste caratteristiche nascono anche i pro e i contro dei semi autofiorenti, ma prima di parlartene vogliamo ricordarti che in Italia la loro coltivazione è proibita dalla legge in quanto reato penale (se a fini di spaccio o comunque cessione a terzi) o reato amministrativo (se a solo scopo personale).

Se invece ti sei trasferito in uno Stato diverso dall’Italia devi naturalmente seguire le norme del luogo in cui risiedi: magari sei fortunato e ti trovi in una città della Spagna, degli USA o di un altro Paese in cui è permesso coltivare cannabis a uso ricreativo e/o terapeutico!.

Vediamo ora i vantaggi e gli svantaggi dei semi autofiorenti femminizzati.

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Pro e contro dei semi di cannabis autofiorenti femminizzati

I vantaggi dei semi sia autofiorenti che femminizzati sono numerosi, soprattutto se il coltivatore li pianta in casa o in una serra. Ecco, di seguito, i principali:

  • piante con oltre il 90% delle possibilità di essere di genere femminile: il coltivatore non deve spulciare meticolosamente la piantagione per individuare le piante maschili ed estirparle prima che impollinino le femminili;
  • crescita molto rapida del fusto e dei fiori. Il raccolto può avvenire dopo circa 10 o 11 settimane dalla germinazione!
  • possibilità di coltivare diverse piantine di cannabis in successione, proprio per via della rapidità di sviluppo delle stesse;
  • alta resistenza all’umidità, ai parassiti e agli sbalzi di temperatura, caratteristica ereditata dalle Ruderalis;
  • fioritura automatica in base all’età delle piantine, non in base alle stagioni;
  • bassa statura delle piante, che le rende perfette per la coltivazione Indoor.

Naturalmente i semi autofiorenti femminizzati presentano anche degli svantaggi legati soprattutto alle esigenze del coltivatore. Ecco quali:

  • produzione di fiori inferiore alle piante stagionali per via della bassa statura di quelle autofiorenti. Da notare, però, che le autofiorenti hanno una crescita così rapida da poter esser piantate diverse volte l’anno in modo da ottenere più raccolti. Inoltre le piante autofiorenti femminizzate hanno dimensioni contenute: richiedono quindi meno spazio delle piante esclusivamente femminizzate e dunque possono essere piantate in maggiori quantità nei Paesi in cui questo è possibile;
  • elevati consumi di energia elettrica, in quanto per ottimizzare la produzione di fiori i coltivatori devono sottoporre le piante a 24/24 h di luce o a 18 ore di luce e 6 di buio. Questi consumi sono però facilmente ottimizzabili con l’utilizzo di lampade Led, che rappresentano un ottimo investimento per l’agricoltore.

Come puoi notare, gli svantaggi sono pochi e facilmente risolvibili. Inoltre ti ricordiamo che in Italia non è possibile coltivare semi di cannabis… Dunque prendi questi dati a solo scopo informativo e acquista subito i tuoi semi di maria da collezione su Sensoryseeds!