Modificato il: 30/05/2023
Cosa si intende con coltivazione aeroponica e quali sono le informazioni utili principali
Non molto conosciuta e ancora troppo poco utilizzata, la tecnica di coltivazione aeroponica offre svariati vantaggi anche nella coltivazione della cannabis, naturalmente nei paesi in cui essa è consentita.
Proviamo a capire meglio di cosa si tratta, come funziona e perché dovresti o non dovresti prenderla in considerazione, se stai pensando (e il tuo Stato lo concede) di coltivare le tue piantine di cannabis.
Cos’è la coltivazione aeroponica? E come funziona?
Il sistema aeroponico consiste in un particolare metodo di coltivazione, che non prevede l’utilizzo della terra, ma si serve di aria e acqua per far crescere le piante di marijuana forti e rigogliose.
Ma come è possibile? Le piante vengono sistemate in modo da avere le radici libere e pendenti verso il basso. I nutrienti vengono quindi nebulizzati direttamente sulle radici, che riusciranno ad assorbirne velocemente la quantità necessaria, lasciando colare l’eccesso.
Questo permette uno sviluppo molto più rapido dell’apparato radicale, sfruttando il maggiore apporto di ossigeno.
Con questo metodo, lo sviluppo delle talee richiederà tempi di gran lunga inferiori rispetto ai tradizionali.
Ma vediamo come sono costituiti questi sistemi in modo più dettagliato.
Questa tecnica rappresenta indubbiamente una delle più avanzate, in fatto di coltivazione. A livello pratico, possiamo descrivere il sistema aeroponico come segue. La parte principale è costituita da un serbatoio contenente la soluzione di acqua e sostanze nutritive specifiche per le piante, in questo caso di cannabis.
Appena sopra il serbatoio, si trova una sorta di pannello forato, nei quali fori sono inseriti dei cestelli a rete, che serviranno a contenere le piante.
Attraverso poi l’utilizzo di nebulizzatori, la soluzione viene diffusa sulle radici esposte, che assorbono la quantità di cui hanno bisogno e lasciano colare l’eccesso.
Questo è il meccanismo alla base dei sistemi aeroponici, che oltre a facilitare l’assorbimento dei nutrimenti, espongono le radici ad una quantità di ossigeno notevolmente maggiore. Ciò si traduce in una crescita potenziata della pianta e in una fioritura più rapida e abbondante.
Scegliendo questa tecnica di coltivazione della cannabis, si rende necessario trovare un metodo di germinazione che non preveda l’utilizzo della terra. Questo perché rimuovere il fragile germoglio dal terriccio, ne comporterebbe quasi sicuramente la morte. E non sarebbe certo l’ideale, dopo aver allestito tutto a puntino!
Vediamo a questo punto quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa tecnica di coltivazione.
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Quali sono dunque i vantaggi della coltivazione aeroponica?
Il primo vantaggio della modalità di coltivazione aeroponica per la cannabis, ma più in generale per tutte le piante, è l’assenza di parassiti ed altri agenti patogeni, che normalmente si possono annidare nel terreno, andando a compromettere la salute dell’apparato radicale.
Questo maggiore controllo rispetto a microrganismi dannosi, si rivela fondamentale soprattutto per quanto riguarda la qualità della pianta in questione, che sarà a questo punto libera di crescere forte e in completa salute.
Un altro punto a favore, è rappresentato dalla resa delle piante di cannabis coltivate con la tecnica aeroponica. Questa modalità garantisce infatti una cura del dettaglio difficile da raggiungere con i metodi tradizionali e comporta una crescita delle piante molto più rapida e rigogliosa.
Attraverso questa coltivazione, è inoltre possibile godere di un sostanziale risparmio idrico. La soluzione nutritiva nebulizzata infatti viene assorbita solo se realmente necessaria, mentre l’eccesso torna immediatamente al serbatoio, colando dalle radici stesse.
Un ulteriore aspetto positivo riguarda la possibilità di operare colture a ciclo continuo. La mancanza del terreno implica automaticamente l’assenza di periodi di riposo, utili al recupero delle sostanze nutritive. Inoltre il sistema aeroponico rende possibile la coltivazione in qualsiasi periodo, indipendentemente dalle condizioni ambientali esterne o dalle stagioni.
Infine, questo metodo di coltivazione occupa relativamente poco spazio e si presta ad un’organizzazione anche verticale, consentendo così di sfruttare al meglio tutto lo spazio disponibile.
Purtroppo, i sistemi aeroponici presentano anche qualche svantaggio.
Vediamoli insieme.
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Non solo aspetti positivi: gli svantaggi dei sistemi aeroponici
Iniziamo col dire, a onor del vero, che gli svantaggi sono veramente irrisori rispetto a tutti i benefici che hai appena letto. Tuttavia esistono ed è bene tenerli in considerazione.
Il primo aspetto da esaminare riguarda lo spazio di cui hanno bisogno gli impianti. Se è vero infatti, che permettono anche la coltivazione in verticale, sfruttando al massimo le aree disponibili, è anche vero che richiedono spazi piuttosto ampi per ospitare tutta l’attrezzatura necessaria.
In secondo luogo questi sistemi richiedono un investimento iniziale abbastanza importante. Non si tratta di una strumentazione economica, che può rivelarsi molto vantaggiosa su larga scala, ma molto meno su quantità ridotte e a livelli amatoriali.
Inoltre, esiste il rischio di bruciare le piante. La nebulizzazione diretta sulle radici, infatti, può essere letale per le piantine di cannabis. Se dovessi sbagliare la composizione della soluzione nutritiva, non potresti contare sull’azione ammortizzante del terriccio.
In conclusione, i sistemi aeroponici sono efficaci nella coltivazione della cannabis?
La tecnica di coltivazione attraverso i sistemi aeroponici sta iniziando di recente a ricevere l’attenzione che merita.
Spesso infatti non considerata, forse perché poco conosciuta, rappresenta un valido metodo di coltivazione della cannabis, con svariati punti a favore.
Innanzitutto riduce a zero il rischio che le piante di marijuana vengano attaccate da parassiti ed altri agenti patogeni pericolosi per il corretto sviluppo dell’apparato radicale.
In secondo luogo, garantisce un notevole risparmio in termini di acqua e sostanze nutritive, il cui eccesso non viene disperso nel terreno, ma ritorna immediatamente al serbatoio, colando dalle radici.
Il metodo di nebulizzazione diretta, inoltre, permette alle radici di assorbire con estrema facilità i nutrienti. Attenzione però, che questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Se la composizione nebulizzata non dovesse essere adeguata, questa verrebbe comunque assorbita dalle radici in velocità, arrivando a poterne determinare la morte.
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