“Che cos’è il dabbing?” oppure “Come si fa un dab?”

Che cos'è il dabbing?" o "Come si fa un dab?

Pubblicato il: 26/09/2025

Cos’è il dabbing: guida completa alla tecnica di consumo della cannabis concentrata

Negli ultimi anni, il consumo di cannabis ha visto l’introduzione di tecniche innovative che offrono esperienze più personalizzate e potenti. Tra queste, il dabbing si è affermato come una pratica molto apprezzata soprattutto da chi ha maggiore esperienza e curiosità. Se sei un coltivatore, un appassionato, o semplicemente desideri capire meglio come funziona questo metodo, questa guida è perfetta per te. Ti spiegherò non solo che cos’è il dabbing e come si esegue un dab, ma anche i suoi vantaggi, svantaggi e gli strumenti indispensabili per sfruttarlo al meglio.

In aggiunta, vedrai come scegliere semi di cannabis di alta qualità — come semi autofiorenti, semi femminizzati, semi a crescita rapida o semi di marijuana autofiorenti — possa migliorare notevolmente la materia prima, fondamentale per un dab di qualità superiore.

 

Che cos’è il dabbing? Significato e contesto

Il termine “dab” si riferisce a una tecnica di consumo della cannabis concentrata che consiste nel riscaldare un estratto altamente potente, chiamato appunto “dab”, e inalare il vapore prodotto attraverso un dispositivo specifico noto come dab rig. Questo metodo consente di assaporare i principi attivi della cannabis, come THC e CBD, in una forma molto più pura e concentrata rispetto al tradizionale fumo di infiorescenze.

Il dab, nel senso più preciso, è una piccola quantità di concentrato di cannabis che può assumere diverse forme, tra cui cera, shatter, budder, crumble o olio. Questi estratti si ottengono dalla lavorazione della resina della pianta e raggiungono livelli di potenza che possono superare anche di 5-10 volte quelli dei fiori secchi.

L’origine del termine “dabbing” deriva dal gesto di “appoggiare” (to dab) una minima dose di concentrato sulla superficie calda del dab rig, da cui prende il nome la pratica. Negli ultimi anni, questo modo di consumare cannabis si è diffuso notevolmente grazie alla crescente disponibilità di estratti di alta qualità e a una cultura più aperta verso metodi innovativi, considerati meno invasivi rispetto al fumo tradizionale.

Vantaggi e svantaggi del dabbing: cosa sapere prima di provare

Il dabbing offre senza dubbio diversi vantaggi che lo rendono una pratica molto apprezzata da molti consumatori, tuttavia comporta anche alcune limitazioni e potenziali rischi da considerare.

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Che cos’è il dabbing? Significato e contesto

Vantaggi

Uno dei vantaggi principali del dabbing è la sua elevata potenza concentrata. Utilizzando estratti di cannabis, si consuma una quantità minore di materiale rispetto alla classica fumata, ma con effetti più intensi e immediati. Questo aspetto è particolarmente apprezzato da chi cerca un’esperienza più intensa, sia a scopi ricreativi che terapeutici.

Inoltre, il dabbing si distingue per la pulizia del metodo di consumo: produce principalmente vapore e non fumo, riducendo così l’inalazione di sostanze nocive come catrame e particelle carbonizzate. Questo contribuisce a rendere l’inalazione più dolce e meno irritante per gola e polmoni.

Dal punto di vista dell’efficienza, il dabbing è estremamente vantaggioso. Grazie all’elevata concentrazione di cannabinoidi nei concentrati, la dose necessaria per ottenere l’effetto desiderato è molto bassa, ottimizzando l’uso della materia prima. Questa può derivare da semi di cannabis fast flowering o semi a crescita rapida, aumentando così la resa complessiva della coltivazione.

Svantaggi

D’altro canto, il dabbing richiede una certa esperienza e attenzione. La sua potenza elevata può risultare eccessiva per chi è alle prime armi o possiede una bassa tolleranza, provocando effetti indesiderati come ansia o paranoia.

Inoltre, l’attrezzatura necessaria per praticare il dabbing, come il dab rig e il bruciatore, può rappresentare un investimento non indifferente e può risultare complessa da usare per i neofiti. Questo tipo di strumenti necessita anche di una regolare manutenzione e pulizia per garantire prestazioni ottimali nel tempo.

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda la produzione degli estratti stessi: spesso questa non è sufficientemente regolamentata, con rischi di impurità o contaminazioni. Per questo motivo, è fondamentale scegliere prodotti certificati e di elevata qualità, preferibilmente derivati da coltivazioni controllate con semi di cannabis femminizzati o semi autofiorenti, così da garantire sicurezza e purezza.

Come si fa un dab? Guida passo passo agli strumenti e all’utilizzo

Il processo di dabbing, pur sembrando complesso, può essere imparato rapidamente seguendo alcune indicazioni fondamentali e utilizzando gli strumenti giusti.

Gli strumenti principali

Il fulcro del dabbing è rappresentato dal dab rig, un dispositivo simile a un bong ma appositamente progettato per l’uso con i concentrati. Invece della tradizionale ciotola per erba, il dab rig è dotato di un “nail” o “banger”, una superficie realizzata in materiali come metallo, quarzo o titanio, che viene riscaldata per trasformare il concentrato in vapore.

Per riscaldare il nail è indispensabile una fonte di calore, solitamente un bruciatore a butano, capace di portare la superficie alla temperatura ottimale che generalmente si aggira tra i 200 e i 400 gradi Celsius. Alcuni consumatori preferiscono utilizzare nail elettrici dotati di controllo digitale della temperatura, che garantiscono una vaporizzazione più precisa e costante.

Infine, per manipolare il concentrato in modo sicuro ed efficace è necessario un dabber: uno strumento sottile e apposito che consente di prelevare la giusta quantità di estratto e posizionarla con precisione sul nail caldo.

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Procedimento per il dabbing

Procedimento

  1. Preparare il dab rig: Il primo passo fondamentale consiste nel riempire la camera d’acqua del dab rig. L’acqua svolge una funzione essenziale: filtra il vapore prodotto durante la vaporizzazione del concentrato, eliminando alcune impurità e raffreddandolo per renderlo più dolce e delicato da inalare. È importante non esagerare con l’acqua, perché un eccesso potrebbe causare schizzi o un tiro troppo umido, compromettendo l’esperienza. Trovare il giusto livello d’acqua assicura un equilibrio ottimale tra filtrazione e praticità.
  2. Riscaldare il nail: Successivamente, si utilizza il bruciatore, solitamente alimentato a butano, per portare il nail — che può essere in quarzo, titanio o ceramica — alla temperatura ideale per vaporizzare il concentrato. Questo processo richiede attenzione: il nail deve essere scaldato fino a raggiungere una temperatura che generalmente varia tra 200 e 400 °C. Una volta raggiunto il calore, è consigliato attendere alcuni secondi prima di applicare il concentrato, per permettere al nail di raffreddarsi leggermente. Questo passaggio è cruciale per evitare la combustione del concentrato, che potrebbe alterare il gusto e degradare i preziosi terpeni, responsabili degli aromi e degli effetti della cannabis.
  3. Applicare il dab: Con il dabber, uno strumento sottile e resistente al calore, si preleva una piccola quantità di concentrato, che può variare a seconda della tolleranza e dell’esperienza personale. La dose viene quindi adagiata delicatamente sul nail caldo, dove il concentrato si trasforma immediatamente in vapore. È importante dosare correttamente la quantità, poiché il dabbing produce effetti molto potenti anche con piccole dosi, soprattutto se si utilizzano materie prime di qualità ottenute da semi di cannabis femminizzati o semi autofiorenti.
  4. Inspirare lentamente: Una volta vaporizzato il concentrato, si posiziona la bocca sul beccuccio del dab rig e si inspira con calma e gradualità. Inspirare lentamente permette di assaporare al meglio il vapore e di evitare irritazioni a gola e polmoni. Molti utenti scelgono di utilizzare un carb cap, un piccolo accessorio che si appoggia sul nail, sigillandolo. Il carb cap regola il flusso d’aria e la temperatura, favorendo una vaporizzazione più completa e uniforme del concentrato, migliorandone il sapore e la resa degli effetti.
  5. Pulizia: Dopo ogni sessione, la pulizia del dab rig e del nail è fondamentale per mantenere la qualità dell’esperienza. Residui di concentrato possono accumularsi e alterare il sapore, oltre a ostacolare la corretta vaporizzazione. Si consiglia di utilizzare alcool isopropilico e appositi pennelli o bastoncini per rimuovere ogni traccia, garantendo così un utilizzo sempre ottimale e igienico dello strumento.

Conclusione: il dabbing come evoluzione del consumo di cannabis

Il dabbing si conferma come una delle modalità di consumo più avanzate e potenti disponibili oggi, offrendo un’esperienza ricca di aromi intensi e effetti che si manifestano rapidamente. Per i coltivatori, in particolare chi preferisce piante nate da semi autofiorenti, semi di marijuana femminizzati o semi a crescita rapida, il dabbing rappresenta un’opportunità eccellente per valorizzare al meglio la materia prima, trasformandola in concentrati di elevata qualità.

Nonostante ciò, vista la potenza e la complessità della tecnica, è fondamentale avvicinarsi al dabbing con responsabilità, scegliendo sempre prodotti selezionati e strumenti adeguati. In questo modo, sia coltivatori che consumatori potranno esplorare un modo innovativo e gratificante di apprezzare la cannabis, unendo sapientemente tradizione e tecnologia.

FAQ – Domande frequenti sul dabbing

  1. Il dabbing è adatto anche ai principianti?
    Il dabbing richiede una certa conoscenza della cannabis e dei suoi effetti, poiché i concentrati utilizzati sono particolarmente potenti. Per chi è alle prime armi, è importante cominciare con dosi molto ridotte e informarsi approfonditamente prima di sperimentare questa tecnica, per garantire un’esperienza sicura e piacevole.
  2. Posso fare il dab con qualsiasi tipo di cannabis?
    Il dab si realizza utilizzando estratti concentrati ottenuti da fiori di cannabis di alta qualità. Scegliere semi di cannabis di pregio, come semi di marijuana autofiorenti o semi fast flowering, assicura una materia prima eccellente per produrre concentrati di valore, ideali per il dabbing.
  3. Il dabbing è più dannoso del fumo tradizionale?
    In linea generale, il dabbing genera vapore anziché fumo, diminuendo così l’esposizione a molte sostanze tossiche presenti nella combustione tradizionale. Tuttavia, l’elevata potenza dei concentrati impone cautela, poiché un uso scorretto può provocare effetti collaterali e potenziali rischi per la salute.