Come capire quando l’erba è pronta? 3 consigli per decidere quando raccogliere la cannabis

Il momento giusto per raccogliere la cannabis: come capirlo?

Modificato il: 30/05/2023

Sbagliare il momento della raccolta significa vanificare settimane di lavoro

Se hai dedicato tempo e attenzioni alla coltivazione delle tue piantine di cannabis, è comprensibile che il momento della raccolta sia per te molto entusiasmante.

Dopo settimane trascorse a prendertene cura da quando erano piccoli semini fino alla fioritura, ora è il momento di godere dei frutti del tuo lavoro. O forse no?

Vedere le grosse cime cariche di resina, infatti, non è sufficiente per capire che è arrivato il momento giusto per raccoglierle.

Essere precipitosi in questa fase può significare ridurre notevolmente la resa, soprattutto in termini di qualità e potenza dei fiori.

Allo stesso modo, attendere troppo significa dare il tempo al THC di iniziare il processo di deterioramento con conseguenze negative sugli effetti dello stesso. Lo sballo indotto in questo caso, infatti, avrà effetti più sedativi del normale.

Un buon metodo per evitare questo genere di errori è certamente quello di attenersi alle linee guida delle diverse qualità di marijuana. Ogni varietà, infatti, ha tempi di fioritura diversi. La cannabis indica, per esempio, di norma fiorisce dopo circa 8 settimane dalla germinazione, mentre per la sativa i tempi si allungano di ulteriori 2 settimane.

 

Tuttavia, conoscere bene la pianta e saperne interpretare i segnali di maturazione rimane il metodo migliore per determinare il periodo giusto per procedere alla potatura.
Ma come si fa a capirlo? A cosa bisogna prestare attenzione per non compromettere con un solo gesto il lavoro di settimane?

Gli aspetti da osservare sono 3 e sono abbastanza facili da individuare: il colore dei pistilli, il colore delle foglie a ventaglio e l’aspetto lattiginoso e biancastro della resina.

Scopriamoli insieme uno per uno.

Leggi anche: La foglia di marijuana: caratteristiche e possibili utilizzi

1. Il colore dei pistilli diventa rossastro

Questa operazione risulta piuttosto semplice, se hai una minima conoscenza dell’anatomia della pianta. Se così non fosse, a questo punto ti starai chiedendo:

come fare a riconoscerli? Te lo spiego subito.

I pistilli hanno l’aspetto di piccoli filetti facilmente visibili a occhio nudo.
La loro funzione è quella di riproduzione della cannabis e generano i semi, se la pianta viene impollinata da un esemplare maschio.

Si trovano sulle cime e possono assumere colorazioni diverse a seconda, appunto, del grado di maturazione dei fiori.

In fase di fioritura iniziale, il loro colore tende al bianco e con il passare dei giorni diventano rossastri e poi marroni. Osservandoli, quindi, potrai capire se sia arrivato o meno il momento giusto di raccogliere le infiorescenze.

Se ti rendi conto che la maggior parte dei pistilli è ancora tendente al bianco, devi pazientare un altro pochino. Il grado ideale di maturazione, infatti, sarà raggiunto quando almeno la metà dei pistilli saranno rossastri.

Cannabis con pistilli al giusto grado di maturazione

2. Le foglie a ventaglio iniziano a ingiallire

Riconoscere le foglie a ventaglio, ancora una volta, è piuttosto semplice. Si tratta, infatti, delle foglie più grandi. Di norma, l’ingiallimento del fogliame non è un buon segno.

Durante la fase vegetativa, questo è il primo segnale che indica che la tua pianta non sta crescendo bene. Probabilmente si tratta di un problema di quantità d’acqua troppo scarse o abbondanti.

In fase di fioritura, invece, il fogliame ingiallito è un sinonimo di maturazione. Le foglie, infatti, ricevono meno nutrienti per cederli quasi totalmente ai fiori.

3. La resina prodotta dai tricomi assume un colorito bianco lattiginoso

I tricomi della cannabis

I tricomi sono piccole ghiandole che si trovano principalmente su fiori e foglioline adiacenti e sono responsabili della produzione della preziosa resina, ricca di terpeni e cannabinoidi.

I tricomi che si possono trovare sulla cannabis sono di diversi tipi classificabili in due grandi sottocategorie: i tricomi ghiandolari e non ghiandolari.

I tricomi non ghiandolari hanno la funzione di proteggere la pianta da eventuali predatori e raggi UV.

I secondi, quelli ghiandolari quindi, producono la resina contenente a sua volta diversi elementi, come terpeni, cannabinoidi, terpenoidi e flavonoidi. Osservandoli al microscopio, o anche con una semplice lente di ingrandimento, sarà possibile individuare delle piccole sporgenze, i tricomi, che avranno sulla sommità una piccola sfera biancastra, la resina.

Come dicevo, è impossibile valutare lo stadio di maturazione dei tricomi a occhio nudo, ma aiutandoti con una lente almeno di 40-60x non dovresti avere difficoltà.

Guardando i tricomi attraverso la lente, potrai seguire da vicino il processo di maturazione dei fiori, che in fase iniziale presentano una resina trasparente simile a dei cristalli. In questo stato, la resina è poco potente e non ti conviene, quindi, procedere alla raccolta.

Con il passare del tempo, la resina assume, invece, un aspetto sempre più torbido e lattiginoso e ciò significa che ti stai avvicinando progressivamente al momento perfetto per iniziare la concia.

Ma allora, come si presenta l’erba quando è pronta per essere raccolta?

Quando la marijuana è finalmente al giusto stadio di maturazione, la resina sui tricomi è completamente torbida. Osservandola, non riuscirai più a individuare palline trasparenti, perché saranno tutte lattiginose.

A questo punto, potrai avere la certezza che le tue infiorescenze sono mature e che il THC è al massimo delle sue potenzialità. Attendere ulteriormente, invece, significa dare il tempo ai principi attivi di cominciare il deterioramento, che in termini di effetti si traduce in uno sballo più narcotico e sedativo.

In conclusione, come capire qual è il momento giusto per raccogliere la marijuana?

Se vivi in un paese che lo consente e hai coltivato con amore le tue piantine di cannabis, immagino che non vorrai rischiare di rovinare tutto raccogliendola nel momento sbagliato, vero?

Capisco la tua impazienza, ma scegliere il momento giusto per procedere alla raccolta è fondamentale. Come ogni frutto, anche le cime di marijuana rischiano di essere acerbe o troppo mature e in entrambi i casi le proprietà non saranno esaltate, ma compromesse.

La fase di fioritura ha una durata variabile e durante questo periodo le proprietà della pianta cambiano. Vedere le cime, infatti, non significa che queste siano giunte al momento ideale di maturazione.

Per capire se le infiorescenze sono pronte, puoi aiutarti osservando tre aspetti della pianta: il colore dei pistilli, che devono essere tendenti al rosso, il colore delle foglie a ventaglio, che al momento giusto cominciano ad ingiallire e lo stato della resina, che sarà pronta quando presenterà un aspetto lattiginoso e non più trasparente.

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