Cosa sono i tripidi, perché sono un pericolo per la cannabis e quali rimedi adottare per combatterli

I tripidi nella cannabis: cosa sono e perché sono pericolosi?

Modificato il: 30/05/2023

Minuscoli parassiti capaci di compromettere il raccolto. Conoscerli è fondamentale per sconfiggerli

Se vivi in un paese che lo consente, probabilmente hai già cominciato a coltivare le tue piante di cannabis o stai valutando di farlo.

Che bella soddisfazione avrai, quando raccoglierai il frutto del tuo lavoro e saprai di averlo ottenuto con cura e attenzione.

In fondo, cosa potrebbe mai mettersi tra te e le tue grosse cime autoprodotte? I tripidi!

Esatto, forse non sai cosa sono, ma credimi se ti dico che preferisci saperlo leggendo questo articolo, piuttosto che sperimentandolo personalmente.

Questi minuscoli parassiti sono in grado di rovinare settimane di coltura in brevissimo tempo. La loro diffusione è molto rapida e identificarli tempestivamente risulta veramente difficile: misurano meno di un millimetro di lunghezza.

 

La loro azione infestante indebolisce le tue piante e di conseguenza va a compromettere qualità e quantità delle rese. E tu non vuoi questo, vero?

In questo articolo ti spiego come gestire questo problema e proteggere le tue piante di cannabis da questi voraci parassiti.

Una pianta di cannabis sana che non ha subito l'attacco dei tripidi

Cosa sono i tripidi? E come capire se stanno infestando le coltivazioni?

I tripidi sono dei parassiti che possono creare diversi danni alle piante che infestano. Tipicamente attaccano le piante erbacee, ma non disdegnano anche fiori, piante da frutto e coltivazioni da orto.

Tra le piante preferite di questi insetti troviamo il cotone e la canapa, ma spesso attaccano piante coltivate in serra durante i mesi invernali.

Il loro aspetto può variare a seconda della specie, in particolare in riferimento al colore: sono chiari con sfumature dal bianco al verde o marrone e sono molto piccoli. Le loro ridotte dimensioni, infatti, spesso rendono difficile individuarli. Pensa che i maschi non arrivano nemmeno a misurare un millimetro di lunghezza (0.9 mm), mentre gli esemplari femmina sono leggermente più grandi, arrivando a misurare 1.2 mm.

La loro forma è allungata e osservandoli attraverso una lente di ingrandimento si riesce a vedere il loro muso, dotato di pungiglione.

La difficoltà nel riconoscere la loro presenza dipende anche dal fatto che spesso amano rifugiarsi all’interno dei boccioli dei fiori o nella parte inferiore delle foglie.

Ma allora come possiamo capire se la pianta di cannabis è infestata?

Come tutti i parassiti, i tripidi lasciano i segni del loro passaggio, o meglio, della loro presenza, sulle piante che li ospitano.

Questo tipo di insetto si nutre della linfa vitale dei vegetali che scelgono di attaccare e per farlo introducono il loro pungiglione principalmente sui fiori, ma anche su steli e foglie che risulteranno bucherellate e consumate proprio nei punti colpiti. In questo modo, i tripidi raggiungono la linfa da risucchiare.

Ma quali sono, quindi, i danni visibili della presenza di questi parassiti?

I segni dell’infestazione si presentano in molteplici maniere:

  • punti in cui la pianta risulta visibilmente scolorita;
  • segni visibili delle punture di suzione su fiori, stelo e foglie;
  • placche necrotiche;
  • piccolissime macchioline bianche;
  • deformazione di gemme e frutti.

Questo tipo di danni sono causati sia dalla suzione delle sostanze contenute nella pianta, come la clorofilla, che dalla reazione provocata dal contatto con la saliva di questi piccoli insetti, ricca di sostanze tossiche.

Le conseguenze dell’infestazione da tripidi raramente portano alla morte della pianta, ma sono certamente riscontrabili nella visibile riduzione della resa.

Insomma, una gran seccatura, dato che probabilmente l’unico motivo per cui coltivi la cannabis è proprio di raccoglierne le cime.

Scommetto che ora vuoi sapere tutto ciò che puoi fare per impedire che i tripidi mettano a rischio il tua raccolto.

Continua a leggere per sapere come prevenire le infestazioni di questi fastidiosi parassiti.

Leggi anche: Quali sono i sintomi della carenza di azoto nelle piante di cannabis e come rimediare

Cosa si può fare per evitare che i tripidi infestino le coltivazioni?

Anche se non particolarmente aggressivi, i tripidi sono abbastanza difficili da eliminare. Ecco perché dovresti dedicare un po’ di attenzione alla prevenzione. Alla fine si sa, prevenire è sempre meglio che curare!

La prima cosa da fare per evitare che i tripidi si impossessino delle tue piante di marijuana è sicuramente quello di mettere in atto controlli costanti e accurati. Ma non solo.

Attraverso minime attenzioni è possibile scongiurare l’attacco di questi nemici quasi invisibili.

  • Assicurati, per prima cosa, di mantenere ben pulito l’ambiente in cui coltivi la cannabis, specialmente se si tratta di coltivazione indoor.
  • Munisciti di trappole adesive cromotropiche gialle o blu da disseminare in diversi punti del tuo luogo di coltivazione, sia che si tratti di ambienti interni che esterni.
  • Disinfetta quotidianamente gli attrezzi di cui ti servi per portare avanti la tua coltura.
  • Provvedi a spargere insetti antagonisti predatori, come per esempio le coccinelle, che saranno ben contenti di cibarsi dei tripidi, aiutandoti notevolmente nella limitazione della diffusione, qualora ce ne sia qualche esemplare nei paraggi.

Per scongiurare l'attacco dei tripidi è consigliato disinfettare quotidianamente gli attrezzi per la coltura

Questi metodi sono i principali accorgimenti che puoi adottare, se preferisci evitare l’impiego di sostanze chimiche. Ma non sono gli unici.

In caso, infatti, di una diffusione maggiore faresti bene a valutare metodi più aggressivi e dall’efficacia più rapida.

Vediamo quindi come eliminare i tripidi, se questi hanno già infestato per bene le tue povere piante di marijuana.

Ma cosa fare se i parassiti si sono già messi comodi sulle tue piante?

Come ti anticipavo, per procedere a una vera e propria disinfestazione è bene valutare metodi chimici, più aggressivi per i tripodi, ma – ovviamente – anche per le piante.

Anche in questo caso, puoi scegliere se affidarti a sostanze sintetiche o se tentare la via della lotta biologica. Ora ti illustro le principali opzioni che hai, per liberarti di questa croce.

Parlando di metodi biologici, il sapone alla citronella rappresenta un valido metodo contrastivo dell’infestazione, anche se sembra essere più impiegato in fase preventiva. Vaporizzalo con costanza sulle piante per inibire notevolmente l’azione dei tripidi.

Certo, l’idea di fumare delle cime impregnate di sapone potrebbe non essere allettante, ma un metodo biologico è pur sempre meno dannoso di alcune sostanze chimiche.

Tornando a noi, i prodotti impiegati maggiormente per la rimozione dell’infestazione da tripodi sono:

  • piretro: questo insetticida è contemplato nell’ambito della coltivazione biologica, ma non è indicato per diverse coltivazioni di piante da orto o da frutto, a causa del suo grado di tossicità;
  • olio di neem puro: questo metodo, invece, non è tossico, ma è molto efficace in quanto rafforza le difese immunitarie della pianta e previene la proliferazione delle uova;
  • polvere di roccia, nota anche come terra o farina di diatomee: questo prodotto svolge un’azione per lo più meccanica sui tripidi. Mi spiego meglio. Le micropolveri risultano molto taglienti se gettate su organismi minuscoli come i tripidi e lo aggrediscono tagliuzzando ali e arti.

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In conclusione, come evitare che le piante di cannabis vengano infestate dai tripidi?

Questo genere di parassiti si nutre della linfa vitale delle piante e si annida principalmente nei fiori, ma anche nelle foglie.

Attraverso il loro becco a pungiglione, i tripidi risucchiano la clorofilla e altri elementi utili allo sviluppo dei vegetali, indebolendoli e compromettendone la resa.

Accorgersi tempestivamente della loro presenza è piuttosto difficile, a causa delle loro ridotte dimensioni, ma osservando con più attenzione si possono notare facilmente i segni del loro passaggio. Per potersi nutrire, infatti, questi fastidiosi parassiti consumano le foglie fino a riuscire a prelevare con facilità i nutrienti.

La pianta attaccata dai tripidi presenta numerosi forellini e in corrispondenza delle punture spesso si può notare un evidente scolorimento, causato proprio dalla mancanza di clorofilla.

Il metodo migliore per evitare di sprecare tempo nella coltivazione di piante di marijuana che poi non daranno la resa sperata è la prevenzione. Mediante diversi accorgimenti, infatti, è possibile scongiurare l’infestazione e limitare l’eventuale proliferazione dei pochi esemplari presenti.

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