Decarbossilare la cannabis: cosa significa e perché è importante

Cosa significa decarbossilare la cannabis?

Modificato il: 30/05/2023

Tutto ciò che vorresti sapere su questo fondamentale processo

Decarbossilazione della cannabis. Apparentemente potrebbe sembrare un processo sconosciuto e complicato, ma non è così.

Se non sei un neofita della marijuana, non ho dubbi che tu l’abbia già sperimentata, probabilmente senza saperlo.

 

Ma quindi cos’è la decarbossilazione? Perché è fondamentale? Come si può mettere in atto?

Continua a leggere e proverò a fugare ogni tuo dubbio!

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Che cos’è la decarbossilazione?

In parole povere, decarbossilare la cannabis consiste nel sottoporla ad alte temperature per un determinato lasso di tempo. Ma a che scopo?

Attraverso il processo di decarbossilazione è possibile trasformare i cannabinoidi presenti in forma acida, quali THCA e CBDA, nei noti THC e CBD, attivando gli elementi psicotropi e terapeutici degli stessi.

Le modalità in cui questo processo può essere portato a termine, senza danneggiare le proprietà delle tue infiorescenze, prevedono un’esposizione delle stesse ad una temperatura di circa 110° C per una trentina/quarantina di minuti.

Infiorescenze di cannabis

Rispettare queste indicazioni infatti si rivela fondamentale, se non vuoi rischiare di sprecare le tue cime, rovinandole irrimediabilmente. A queste condizioni infatti, sarà possibile attivare i principi attivi, senza compromettere i terpeni, che conferiscono alla cannabis il suo caratteristico aroma.

Tieni presente che sia i cannabinoidi che i terpeni infatti, iniziano a deteriorarsi a temperature superiori ai 150° C.

Prima di passare ai metodi più comuni per portare a termine la decarbossilazione con successo, voglio spiegarti meglio perché e in quali casi, si rivela un’operazione preventiva fondamentale.

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Perché la decarbossilazione è importante?

Se non sei un neofita del mondo della cannabis, forse saprai già che decarbossilare la marijuana non è sempre necessario.

Nel caso infatti in cui questa venga fumata o vaporizzata, questa operazione non dovrà essere svolta in una fase precedente al consumo, in quanto avverrà automaticamente al momento della combustione.

In quali circostanze dunque la decarbossilazione si rivela essere un passaggio fondamentale?

Se stai pensando di provare a cucinare con la cannabis o di preparare degli estratti, come alcuni oli per esempio, dovrai assicurarti di non saltare questa fase per ottenere un prodotto finale efficace e godere appieno degli effetti dei suoi principi attivi.

Caramelle alla cannabis

Ma come farlo nel modo corretto? Quali metodi si possono utilizzare?

Di seguito troverai le risposte!

Come decarbossilare correttamente la cannabis?

Innanzitutto, specifichiamo che le parti della marijuana interessate da questo processo sono le infiorescenze.

Assicurati quindi di averne a disposizione a sufficienza e procedi. Potrai scegliere tra diverse modalità.

Di seguito ti spiego quelle che vanno per la maggiore, ma sappi che non sono le uniche.

Il metodo principe della decarbossilazione della cannabis è senza ombra di dubbio quello del forno. Questa tecnica è la prediletta da chi intende preparare dei prodotti commestibili a base di marijuana.

I passaggi necessari sono i seguenti:

  • le cime vengono tritate, fino ad ottenere una polvere omogenea;
  • tramite un foglio di carta da forno viene rivestita una teglia;
  • la polvere viene sistemata sulla teglia e distribuita nel modo più uniforme possibile;
  • il forno preriscaldato a 110° C;
  • la polvere viene cotta per una quarantina di minuti e mescolata a metà cottura.

In questi casi è opportuno ricordarsi di non perdere di vista la marijuana o modificare durata o temperatura. Il rischio sarebbe quello di bruciare tutto e dover gettare via il tutto, e immagino che non sia esattamente ciò che fa piacere in queste situazioni!

Come ti dicevo, questo metodo è il più gettonato, ma non l’unico possibile per decarbossilare la cannabis.

Una valida tecnica alternativa, è quella del sottovuoto. Scegliendo questo sistema, eliminerai qualunque pericolo di cuocere troppo i tuoi fiori.

Vediamo insieme perché.

La decarbossilazione sottovuoto, consiste nel mettere in atto una sorta di cottura a bagnomaria, servendosi però di un apposito sacchetto per la cosiddetta cottura sous-vide.

Come dicevo, il rischio di bruciare tutto in questo caso non sussiste, data l’impossibilità dell’acqua di raggiungere temperature superiori a 100° C.

Di seguito, i passi necessari:

  • si macinano le cime fino ad ottenere una polvere di media consistenza che deve essere riposta in un sacchetto per la cottura sottovuoto, sigillato a dovere;
  • si riempie una pentola di acqua e la si porta ad ebollizione;
  • raggiunta la temperatura, si abbassa leggermente la fiamma;
  • si tuffa il sacchetto sottovuoto nell’acqua bollente e lo si fa cuocere circa 60 minuti.

Certo, è una tecnica leggermente più lunga rispetto a quella del forno, ma come dicevo, libera dal rischio di sbagliare la cottura.

Infine, vediamo in cosa consiste la decarbossilazione della cannabis secondo il metodo naturale.

Forse non sapevi infatti, che la decarbossilazione è un processo che, con il passare dei giorni, avviene in maniera spontanea e naturale. Tuttavia, i tempi necessari a questa trasformazione sono estremamente lunghi. L’azione degli agenti atmosferici può portare a termine il processo, ma ha bisogno di tempistiche molto dilatate e non prevedibili.

Ecco perché questa tecnica è tra le meno utilizzate.

Ora che hai capito come vengono decarbossilate le cime di cannabis per sprigionarne gli effetti psicotropi, potrai sbizzarrirti in nuove sperimentazioni, se il luogo in cui vivi lo consente!

In sintesi, perché decarbossilare la cannabis è importante?

Forse non tutti sanno, che la decarbossilazione della cannabis, rappresenta un processo fondamentale, se si vuole godere dei suoi effetti, senza subire necessariamente le conseguenze della combustione.

Se infatti di recente hai avuto l’idea di sperimentare, magari cucinando dei dolcetti a base di cannabis, non puoi fare a meno di sapere come funziona questo procedimento e perché è così importante portarlo a termine nella maniera corretta.

Al fine infatti di liberare il potere psicoattivo e terapeutico di THC e CBD, occorre che questi siano sottoposti ad elevate temperature, per un lasso di tempo limitato. Superato tale limite, le proprietà della marijuana cominceranno a deteriorarsi, rendendo di conseguenza l’esperienza piuttosto scadente.

Ora che sei al corrente delle principali informazioni sulla decarbossilazione della cannabis, avrai sicuramente capito perché tale processo è così importante per chi intende preparare gli edibili home-made.

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