Legalizzazione della cannabis: il governo di Malta ha deciso di procedere

La legalizzazione della cannabis a Malta

Modificato il: 30/05/2023

Malta detiene il primato di essere il primo Stato europeo ad aver legalizzato la cannabis per uso ricreativo.

Malta è il primo paese europeo a legalizzare la cannabis per uso ricreativo, seguendo l’esempio di altri Stati come il Canada, il Messico, la Thailandia e l’Uruguay.

Secondo il ministro Owen Bonnici, promotore della legge sull’uso responsabile della cannabis, l’obiettivo della riforma è il ridimensionamento del mercato nero, la riduzione del carico di lavoro delle forze dell’ordine e la possibilità di generare entrate fiscali attraverso la sua regolamentazione e tassazione.

 

Nel seguente articolo vediamo nel dettaglio cosa prevede la nuova normativa maltese in materia di cannabis.

Leggi anche: Piante simili alla cannabis: una guida ai ‘cugini’ della marijuana

La legge maltese sull’uso responsabile della cannabis

Con la legge approvata il 18 dicembre 2021 (e il relativo Avviso Legale n. 478 del 2021 che ha segnato la nascita dell’Autorità per l’uso responsabile della cannabis), il governo di Malta ha introdotto nell’ordinamento una normativa organica per quanto riguarda l’uso della Cannabis.

Secondo la legge in esame, gli adulti maggiorenni possono detenere fino a 7 grammi di cannabis per consumo personale, coltivare fino a 4 piante per uso domestico e acquistare piccole quantità da rivenditori autorizzati.

Inoltre, con questa riforma viene depenalizzato il possesso della cannabis per autoconsumo: chi viene sorpreso in possesso di più di 7 grammi e fino a un massimo di 28 grammi incorre solo in sanzioni amministrative e non più penali; per le persone condannate prima dell’entrata in vigore della normativa viene prevista la cancellazione di questa fattispecie di reati dalla fedina penale.

La legge sull'uso responsabile della cannabis a Malta

Le restrizioni previste dalla legge maltese sulla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo

Oltre al limite legale di possesso, la riforma presenta anche altre limitazioni riguardanti la coltivazione e l’acquisto di cannabis. Vediamole più nei dettagli.

Viene infatti stabilito che la coltivazione domestica è consentita fino a un limite di 4 piante (che non devono essere visibili dall’esterno dell’abitazione) ed è ammesso detenere a casa non oltre 50 grammi di infiorescenze essiccate.

Pertanto, nonostante la depenalizzazione della detenzione e della coltivazione di cannabis per uso personale, l’uso ricreativo rimane confinato all’interno delle mura domestiche o in locali autorizzati; di conseguenza non è consentito il suo consumo in luoghi pubblici.

Peraltro, è permesso coltivare per autoconsumo solo qualora nell’unità abitativa non siano presenti minori. Questa restrizione è stata introdotta per proteggere i giovani dai potenziali effetti negativi dell’uso di cannabis e per prevenire il consumo di cannabis in luoghi pubblici, dove potrebbe essere visto e imitato da altri.

Per quanto riguarda, specificatamente, l’acquisto di cannabis, questo è consentito solo in modica quantità e quando è effettuato presso rivenditori non-profit. Similmente ai social club spagnoli, queste associazioni sono autorizzate a coltivare cannabis per i propri membri, una volta ottenuto il riconoscimento della neonata Autorità di vigilanza (a cui è affidato il compito di regolamentare l’uso ricreativo della cannabis).

In ogni caso, tali associazioni senza scopo di lucro non possono però essere costituite e gestite da società, ma solo da persone fisiche e non possono avere più di 500 membri ciascuna.

Inoltre, non è consentito loro di farsi pubblicità circa la propria attività o di essere situate a meno di 250 metri da istituti scolastici.

Infine, la quantità di questa sostanza che può essere acquistata in questi locali viene limitata a 7 grammi al giorno e 50 grammi a settimana (con una limitazione sul numero mensile di semi acquistabili, che non può superare le 20 unità).

Leggi anche: Cannabicromene: tutte le proprietà del ‘fratello minore del THC’

Legalizzazione della cannabis in Olanda e a Malta: quali sono le differenze?

In Olanda il consumo della cannabis è legale solo se effettuato in piccole quantità, per uso personale e presso locali autorizzati; ne viene infatti consentito l’acquisto all’interno dei coffee-shop fino a un massimo di 5 grammi al giorno. Inoltre, è anche permessa la coltivazione domestica fino a un limite di 5 piante di marijuana.

In Olanda è consentito l'acquisto solo nei coffee shop

Resta, invece, vietata e, dunque, perseguita dalla legge la coltivazione quando eccede i limiti consentiti, la vendita al di fuori dei coffee-shop o in quantità superiori ai 5 grammi e, più in generale, la distribuzione e l’esportazione della cannabis.

Per questa ragione, la normativa olandese non prevede una vera e propria legalizzazione della cannabis, ma piuttosto una politica di tolleranza circa il suo consumo, che viene depenalizzato con l’intento di tutelare la salute dei consumatori.

La differenza più evidente rispetto alla più recente normativa maltese riguarda non tanto i limiti legali circa il possesso o la coltivazione domestica, quanto il modo in cui sono organizzati i locali adibiti alla vendita della cannabis.

I club privati maltesi, infatti, possono vendere unicamente ai membri iscritti, mentre i coffee-shop sono accessibili a tutti.

La legalizzazione della cannabis a Malta: in conclusione

Abbiamo visto come Malta sia stato il primo Paese europeo ad aver legalizzato la cannabis per uso ricreativo, ma è ancora presto per valutare gli effetti di questa riforma sulla popolazione maltese.

In generale, la legalizzazione della cannabis per uso ricreativo può generare importanti entrate fiscali e alleggerire il lavoro delle forze dell’ordine, che possono concentrarsi su crimini più gravi. Inoltre, la legalizzazione potrebbe portare a una maggiore disponibilità di cannabis di qualità controllata, riducendo i rischi per la salute associati al suo consumo.

D’altra parte, legalizzando la cannabis sorge anche il rischio di aumentarne il consumo e, di conseguenza, i possibili effetti negativi sulla salute pubblica e, in particolare, sulle fasce più giovani della popolazione, nel caso in cui non vengano implementate appropriate misure di prevenzione del consumo eccessivo di cannabis.

Se il mondo della cannabis ti appassiona, ti consigliamo di visitare lo shop di Sensory Seeds: troverai una selezione dei migliori semi di cannabis online.