Fiore marijuana: come si chiama e come è fatto

Com'è fatto e come si chiama il fiore di marijuana?

Modificato il: 30/05/2023

Fiore di marijuana… Questo sconosciuto! Tutti ne parlano, ma nessuno sa veramente come si chiama e come è fatto. Scopriamolo insieme!

Gli appassionati dell’argomento cannabis e di tutto ciò che riguarda questa pianta, si chiedono spesso come funziona e come è fatto esattamente il fiore di marijuana. Proprio per soddisfare questa curiosità e questo interesse, noi di SensorySeeds, che ci occupiamo di vendere semi di cannabis a scopo collezionistico, vogliamo approfondire l’argomento parlando della parte più importante della pianta, ovvero il fiore di cannabis.

 

Come è fatto? Qual è la sua funzione? Queste e molte altre sono le domande a cui risponderemo qui di seguito. Intanto però, ti invitiamo anche a fare un passaggio nel nostro shop per scoprire i tanti prodotti che puoi trovare a tua disposizione.

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La coltivazione del fiore di marijuana

Coltivazione di fiori di marijuana

Ottenere fiori di marijuana non è semplice. Se pensiamo al processo di coltivazione (nelle sue forme legali ovviamente) è bene notare che si possono incontrare le stesse difficoltà che si hanno con la coltivazione delle piante da orto, come ad esempio i pomodori.

Proprio in dipendenza della nascita di infiorescenze, un canapicoltore potrà capire se la pianta sta crescendo in modo giusto oppure no. Con l’apparire dei fiori si ottiene una prima informazione fondamentale, perché è soprattutto in base ad essi che sarà possibile capire se ci troviamo di fronte ad una pianta maschio o una pianta femmina, se la pianta è ermafrodita e molto altro.

Per permettere alla pianta di produrre molte gemme e di conseguenza molti fiori bisogna procedere alla cimatura, che permette la formazione di nuove cime ancora più numerose. Solitamente i fiori crescono in vari punti su tutti gli steli della pianta.

Se dal nodo prima della fioritura spunta un filamento bianco, vuol dire che la pianta è femmina. Le piante maschio invece non producono gemme e solitamente fioriscono due settimane prima delle femmine.

Gli stami prodotti dalle piante maschio hanno una grande quantità di polline e solitamente non ci sono filamenti bianchi ma un grappolo all’estremità del fiore, dove è appunto contenuto il polline.

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La cimatura e la fertilizzazione

I coltivatori e i produttori industriali di cannabis sanno bene che per avere un buon rendimento da ogni pianta è necessario che le cime e i fiori crescano tanto, anche in altezza. Monitorare la pianta di cannabis permette di capire se questa sta crescendo nel modo giusto o meno.

Ad esempio, se i nodi aumentano troppo la cosa non è positiva, perché vuol dire che ci sono troppi fiori e questi saranno di conseguenza troppo piccoli. Per evitare questa situazione è necessario tagliare i rami più bassi nel momento in cui sono in formazione. In questo modo si concentra la crescita della pianta e la produzione di fiori nella parte alta in corrispondenza della cima.

Per poter permettere la crescita in verticale delle piante è possibile anche applicare una rete e utilizzare il metodo screen of green. Si possono inoltre legare i rami superiori, abbinando questa pratica ad una potatura uniforme. In questo modo i fiori di canapa aumenteranno sulla cima e cresceranno in maniera più densa e uniforme.

Fiori e pistilli

Pistilli del fiore della pianta di cannabis

Dai pistilli delle piante di cannabis si può dedurre il sesso della pianta. Sono infatti gli organi riproduttivi della pianta femmina e in essi sono contenuti gli ovuli. La loro particolarità è quella di cambiare colore man mano che le gemme di canapa giungono a maturazione. Quando la pianta femmina di cannabis non viene fertilizzata essa si concentra sulla produzione di fiori.

La fertilizzazione avviene ovviamente ad opera delle piante maschio che producono il polline, come già accennato, con la schiusa delle palline che vanno a fertilizzare gli esemplari pelosi di femmina.

La prima fase della fioritura dura circa 3 settimane e le piante vanno tenute illuminate in cicli di 12 ore di giorno e 12 ore di notte. Con la giusta illuminazione si permette ai fiori di crescere enormemente, fino a raddoppiare le proprie dimensioni.

Importante nella coltivazione della cannabis è anche la giusta ventilazione. Una giusta quantità di anidride carbonica, infatti, consente ai fiori di crescere in maniera rigogliosa, anzi si può dire che maggiore è la quantità di anidride carbonica presente nell’ambiente, più le piante saranno resistenti alle alte temperature e cresceranno in altezza. È bene porre un rotore di ventilazione, che consente il ricircolo di aria e mantiene le piante in salute.

Per concludere

Ecco quindi come fanno i coltivatori a produrre i migliori fiori dalle proprie piante di cannabis.

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