Flushing cannabis: tutto sul lavaggio delle radici di marijuana

flushing cannabis

Modificato il: 30/05/2023

Cos’è il flushing della cannabis e a cosa serve?

Se ti stai avvicinando al mondo della canapa e dei semi di marijuana, avrai sicuramente sentito nominare il “Flushing cannabis“, una tecnica che sembra essere indispensabile per ottenere un raccolto abbondante e in salute.

Nonostante in Italia non sia possibile coltivare cannabis, immaginiamo che tu sia comunque molto curioso e voglia sapere cosa sia la pratica del flushing e a cosa possa servire.

 

Raccomandandoti di acquistare semi di marijuana online al solo scopo collezionistico, e di non usare le informazioni qui di seguito per avviare o prenderti cura di una piantagione, vediamo subito cosa sia questa tecnica e i vantaggi ad essa correlati.

Flushing della cannabis: cos’è?

preparazione del flushing della cannabis

Il termine inglese Flush significa letteralmente “sciacquare”. Se applichiamo il termine al mondo della ganja, il flushing indica il risciacquo della marijuana.

Ciò non significa che i coltivatori mettono le piante sotto un getto d’acqua come se dovessero fare la doccia! Così facendo, rischierebbero di rovinare i fiori e, dunque, compromettere mesi e mesi di duro lavoro.

“Flushare” la cannabis significa esattamente risciacquare le radici di ogni singola pianta, in modo da eliminare i nutrienti e le eventuali sostanze dannose presenti nel terreno.

Come procede il coltivatore?

Deve semplicemente innaffiare abbondantemente il terreno con acqua pulita, letteralmente inondandolo. Può ripetere il processo una seconda volta, ma soltanto dopo aver fatto scolare tutta l’acqua in eccesso e aver aspettato dai 10 ai 20 minuti.

I coltivatori più esperti utilizzano un rilevatore della qualità dell’acqua, capace di misurare i Solidi disciolti totali (TDS). Il lettore TDS fornisce informazioni utili sulla purezza dell’acqua che scorre via dai vasi, consentendo agli agricoltori di verificare se il flushing abbia fatto effetto oppure no.

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Quando è opportuno procedere con il risciacquo delle radici di cannabis?

Ci sono dei momenti particolari in cui è consigliabile lavare le radici della marijuana. Ecco quali:

  • In caso di cambio di nutrienti da apportare al terreno
  • Prima della raccolta dei bud di cannabis
  • In caso di blocco di nutrienti

Vediamoli uno per uno.

Cambio di nutrienti & Flushing

La cannabis ha bisogno di nutrienti per gran parte del proprio ciclo vitale, in particolare Azoto, Potassio e Fosforo (NPK). Il bisogno di sostanze nutritive è però diverso in base alle varie fasi di sviluppo della pianta; ad esempio, durante la fase vegetativa, la cannabis non richiede lo stesso quantitativo di nutrienti della fase di fioritura.

Nel passaggio da una fase all’altra è dunque opportuno risciacquare le radici in modo da evitare di sfasare il quantitativo di nutrienti apportati alla pianta e garantirle, anche in questo modo, una crescita più sana.

Flushing prima della raccolta dei fiori di marijuana

flushing marijuana prima della raccolta

Sembra che il lavaggio delle radici prima della raccolta dei bud spinga la cannabis a far buon uso delle proprie riserve di sostanze nutritive, in modo che queste ultime non influiscano sul gusto dei fiori.

Risciacquo delle radici in occasione del blocco dei nutrienti

Il blocco delle sostanze nutritive avviene nel caso in cui queste siano presenti nel terreno ma la pianta non riesca ad assorbirle.

Di solito si verifica in caso di sovra-fertilizzazione del terreno, soprattutto se c’è un particolare nutriente che prevale rispetto agli altri. In alternativa, il motivo del blocco dei nutrienti potrebbe essere il pH errato (il valore del pH del terreno in cui cresce la cannabis dovrebbe essere sempre compreso tra 6 e 6,5).

In questo caso, il flushing delle radici aiuta a smaltire le sostanze nutritive in eccesso, modificare il pH e rendere il terreno pronto per l’apporto della giusta quantità di nutrienti.

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Il flushing è realmente utile o si tratta di una leggenda metropolitana?

Sebbene il flushing non sia una procedura obbligatoria, potrebbe essere molto utile qualora il coltivatore veda segni di sofferenza nelle piante, ad esempio foglie che assumono un colorito giallastro o la presenza di macchie scure sul fogliame.

Per quanto riguarda il risciacquo pre-raccolta, questo potrebbe anche non influire sul sapore dei fiori di cannabis e dunque risultare superfluo.

In ogni caso, c’è chi lo mette in pratica e chi no, ma tutti i coltivatori che prendono questo accorgimento affermano di ottenere della cannabis di qualità migliore rispetto a quella non sottoposta a risciacquo.

In conclusione

Ora conosci tutto sulla pratica chiamata flushing cannabis e sulla sua utilità, soprattutto in caso di eccesso o variazione di sostanze nutritive.

Ricorda, comunque, che in Italia non è possibile coltivare marijuana: puoi acquistare i semi di cannabis, ma trattandoli come se fossero prodotti da collezione. Puoi conservarli, tenerli in un cassetto ma non puoi portarli a germinazione.

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