Plantula: come gestire questa particolare fase e quali problemi si possono presentare

plantula cannabis

Modificato il: 30/05/2023

Cos’è una plantula di cannabis e come i coltivatori sono soliti gestirla.

Dopo la germinazione dai semi di cannabis, le piantine attraversano numerose fasi, tra cui la plantula, la fase vegetativa, la pre-fioritura e la fioritura vera e propria.

 

In particolare, la plantula è uno stadio molto particolare della marijuana, tanto da richiedere particolari cure ed attenzioni da parte del coltivatore.

Oggi ti parleremo proprio di questa fase della pianta, ricordandoti di considerare questo articolo al solo scopo informativo: in Italia non è permesso coltivare cannabis, tanto che i semi di marijuana si possono acquistare al solo scopo di collezionismo.

Fase di plantula della cannabis: cos’è e quando si verifica.

plantule di cannabis

In seguito ad adeguate cure, un seme di cannabis arriva a germinazione producendo una radichetta e, successivamente, dando vita a una minuscola piantina. Giorno dopo giorno, la piantina continua a crescere e, dopo 5-7 giorni dalla germinazione, sviluppa le prime foglioline.

Lo stadio di plantula (che, letteralmente, significa proprio “piantina”) inizia proprio qui, ovvero dal momento in cui il germoglio inizia a sviluppare due piccole foglie rotonde chiamate cotiledoni. Una plantula autofiorente, fast flowering o regolare si sviluppa, dunque, dopo la prima settimana di vita del germoglio e si manifesta con lo spuntare di due foglioline – non a caso, la cannabis è una pianta dicotiledone -.

Tale fase ha una durata di circa 2 o 3 settimane, dopodiché si passa alla fase vegetativa; le tempistiche si differenziano in base alla varietà di cannabis (nello specifico, le fast flowering strains e le autofiorenti nane tendono a essere nettamente più veloci delle piante nate da semi femminizzati ma a fioritura stagionale).

Leggi anche: Malattie della cannabis: cause, soluzioni, come prevenirle e curarle

Ma di cosa hanno bisogno le plantule per svilupparsi correttamente?

Nutrienti, luce, temperatura e umidità ideali per le plantule di cannabis

I coltivatori di marijuana sanno bene che le piantine hanno bisogno di specifiche condizioni ambientali affinché possano svilupparsi per il meglio.

Precisamente, ecco quali sono i presupposti ideali per ottenere delle plantule di cannabis sane e vigorose:

  • Sostanze nutritive: nessuna durante la prima settimana, mentre dopo la seconda o la terza settimana si può iniziare con un concime organico e leggero, a basso dosaggio.
  • Temperatura compresa tra i 22 e i 26°C.
  • Luce relativamente bassa, non troppo intensa (preferibilmente a spettro blu, per le coltivazioni Indoor).
  • Fotoperiodo perfetto: 18 ore di luce e 6 ore di buio.
  • Annaffiatura: blanda. Se la plantula è in vaso, i coltivatori scelgono spesso di utilizzare uno spruzzino in modo da non “annegare” le plantule.
  • Umidità relativa alta, preferibilmente oltre il 65% ma senza superare l’80%.
  • pH del terreno compreso tra 6,5 e 7. Questo aspetto è molto importante affinché le plantule possano assorbire dal terreno tutti i nutrienti necessari al proprio sviluppo.

Per prendersi cura in maniera impeccabile delle plantule è inoltre necessario conoscere le problematiche più comuni della cannabis in questo stadio (in modo da poterle prevenire o risolvere al più presto).

Problematiche comuni della pianta di cannabis in fase di plantula

La plantula della cannabis può manifestare problemi di crescita, dovuti principalmente ai seguenti fattori:

  • Irrigazione eccessiva o insufficiente
  • Vaso troppo piccolo (che impedisce alle radici di espandersi)
  • Eccessivo apporto di sostanze nutritive
  • Terreno poco (o troppo) drenante
  • pH scorretto
  • Temperatura troppo alta o toppo bassa
  • Luce eccessiva o insufficiente (nel primo caso le foglioline sembrano bruciate, nel secondo crescono anemiche e bianche)

Queste problematiche impediscono alle plantule di svilupparsi correttamente, dunque i coltivatori devono stare ben attenti affinché l’ambiente di coltura sia nelle condizioni perfette per favorire la buona crescita delle piantine.

In ogni caso, qualora ci sia un rallentamento dello sviluppo e dunque la plantula non cresce, è sufficiente verificare che temperatura, acqua, pH e gli altri fattori siano ideali per questa fase di crescita e, se si riscontrano delle anomalie, prendere dei provvedimenti risolutivi.

Così facendo, le piantine di cannabis si preparano ad affrontare lo stadio successivo (la fase vegetativa) in maniera impeccabile.

Quando la piantina di cannabis passa dalla fase di plantula alla fase vegetativa?

Di solito lo stadio di plantula ha una durata di circa 2 o 3 settimane, ma ci sono dei segnali che fanno capire agli agricoltori che è la cannabis ha finalmente raggiunto la fase vegetativa!

Durante la seconda o la terza settimana, i cotiledoni iniziano a sviluppare una punta seghettata, e la plantula dà vita ad altre foglioline.

Nel momento in cui le punte seghettate delle foglioline diventano 5 o 7, e il numero delle foglie moltiplica rapidamente, ecco che arriva la fase vegetativa.

passaggio da plantula a fase vegetativa

Questo particolare stadio rappresenta il periodo di massimo sviluppo della cannabis, la quale sviluppa tantissime foglie in tempi davvero rapidi e mostra i primi caratteri sessuali, anche se ancora acerbi (i pistilli, nel caso della pianta femminile, o le sacche di polline, nel caso della pianta maschile).

Leggi anche: La fase vegetativa delle piante di cannabis: cos’è e perché è fondamentale per la fioritura.

In conclusione

La plantula di cannabis, ovvero la piantina con le prime, immature foglie, è una fase di crescita della marijuana davvero importante per il suo corretto sviluppo.

Il coltivatore sta ben attendo a creare un ambiente perfetto per questo periodo (regolando umidità, temperatura, pH e molto altro) e verifica che la crescita della piantina stia andando per il verso giusto.

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