Come nascono e si ottengono i semi di cannabis femminizzati

Semi di cannabis femminizzati di Sensory Seeds

Modificato il: 30/05/2023

Ecco ciò che devi assolutamente conoscere se ti stai chiedendo come femminilizzare i semi di canapa.

Una delle curiosità più gettonate riguardo ai semi di marijuana da collezione è relativa a come ottenere semi di cannabis femminizzati. Queste semenze infatti possiedono delle caratteristiche uniche nel loro genere, che gli hanno permesso di diventare le più ricercate del mercato.

semi femminizzati sono molto diversi dai semi di cannabis comuni, i quali hanno circa il 50% di probabilità di dar vita ad una pianta femmina. Nel caso dei semi femminizzati invece, tale percentuale si eleva fino al 99%!

 

La pianta di canapa femmina è quella che produce le infiorescenze ricche di THC ed è perciò la più utilizzata nelle coltivazioni, ad esempio, di marijuana medica. Gli esemplari di canapa maschili invece hanno destinazioni d’uso differenti, in particolare nel settore tessile.

Ma andiamo subito a vedere come ottenere semi di cannabis femminizzati a partire dalla pianta.

Come nascono i semi di canapa femminizzati.

semi da piante femminizzate di cannabis

Il procedimento che porta a produrre semi di canapa femminizzati non è affatto semplice ed intuitivo, ma al contempo possiede un fascino intrinseco davvero notevole!

Tale tecnica nasce negli anni ’70 e consiste nel nebulizzare sulla pianta di canapa femmina delle apposite soluzioni, tra cui le seguenti:

  • Argento colloidale
  • Argento tiosolfato
  • Nitrato d’argento
  • Benzotiadiazolo
  • Acido gibberellico

Irrorando la pianta di canapa con una di queste soluzioni infatti, essa verrà “stressata” e i suoi livelli di etilene compromessi, in modo tale che si inneschi la produzione di sacche di polline maschile (comportamento tipico degli esemplari maschi, assente nelle piante femmina in condizioni normali).

In questo modo si ottiene una pianta di cannabis femmina con la capacità di impollinare altri esemplari femminili. Ergo: la pianta fecondata produrrà semi nelle cime con DNA femminizzato, che daranno vita ad altre piante di sesso femminile (al 99% delle probabilità).

Vediamo ora qual è l’esatta procedura per la femminizzazione dei semi di marijuana.

Leggi anche: Quanto durano i semi di cannabis senza perdere le loro proprietà

Ecco come femminilizzare i semi di canapa (laddove è consentito dalla legge).

Nei Paesi in cui è legale la messa a dimora dei semi di cannabis, la soluzione più utilizzata per la femminilizzazione delle piante di canapa è l’argento colloidale. Si tratta di argento in forma di particelle microscopiche sospese in acqua distillata, reperibile facilmente online o in farmacia.

Questo prodotto non è tossico né caustico e viene comunemente utilizzato per il trattamento delle ustioni, a scopo digestivo e come antisettico. La concentrazione migliore di argento colloidale per lo scopo suddetto è quella di 15 ppm, meglio ancora se 30 ppm.

Una volta appurato il sesso femminile della pianta, bisogna isolarla dagli altri esemplari ed irrorarla 3 volte al giorno con l’argento colloidale per 2 settimane o fino a quanto essa non comincerà a produrre sacche di polline maschile. 

Trascorse 3-4 settimane, il polline sarà pronto per essere raccolto. Andiamo subito a vedere come si fa!

La raccolta di polline dalla pianta di cannabis trattata con argento colloidale.

Il metodo migliore per raccogliere il polline dalla pianta di marijuana trattata con argento colloidale è coprire l’intero esemplare con un sacco di plastica (forato nella parte alta per favorire lo scambio d’aria) in modo che le spore si depositino sul fondo.

Fatto ciò, raccogliere ogni sacca aperta per sfruttare al massimo la quantità di polline prodotto e poi radunarlo tutto all’interno di un bicchiere o un contenitore. Mediante l’utilizzo di un pennello o un cotton fioc, applicarlo poi sui fiori designati alla produzione dei famosi semi femminizzati.

I tricomi collosi che si trovano sulla superficie dei pistilli faranno sì che il polline venga trattenuto, consentendo al fiore di essere dunque fecondato. In questo modo la pianta di canapa produrrà semi di marijuana con il 99% di probabilità di dar vita ad una pianta di sesso femminile.

Vediamo ora come togliere i semi dalla canapa.

Come raccogliere i semi di canapa dalla pianta.

produrre semi di canapa e semi femminizzati

Una volta che la pianta di cannabis femmina viene impollinata con le spore raccolte dall’esemplare trattato con l’argento colloidale, i semi femminizzati si formeranno all’interno dei suoi fiori.

Il momento giusto per togliere i semi dalla canapa è quello in cui essi passano dalla colorazione giallo/verde iniziale al marrone scuro con zebrature nere, tendenzialmente dopo 3-4 settimane circa dall’impollinazione dei fiori.

Una volta raccolti, i semi femminizzati devono essere conservati in un luogo fresco ma non umido, in modo da essicare in modo corretto. Dopo 2 settimane i semi saranno pronti per passare alla conservazione a freddo, così che mantengano la loro carica vitale nel tempo.

Se ti stai chiedendo come riconoscere un seme maschio da uno femmina, in modo da verificare la buona riuscita dell’esperimento, sappi che non è possibile farlo. Il sesso della pianta infatti si potrà capire solo dopo qualche settimana dalla germinazione delle semenze.

Leggi anche: Come si ottiene la certificazione per i semi di cannabis

Considerazioni finali sulla produzione dei semi femminizzati.

Come hai avuto modo di leggere, creare dei semi femminizzati in maniera artigianale non è propriamente semplice e, soprattutto, è assolutamente proibito in Italia. Ciò che è legale invece è possedere i semi di cannabis per scopi collezionistici o alimentari.

Su Sensory Seeds puoi acquistare semi di marijuana di alta qualità in totale sicurezza, scegliendo fra tantissime varietà di semi femminizzati, semi autofiorenti e semi fast flowering.

Perciò cosa aspetti? Entra subito nel nostro shop di semi cannabis online e scegli i migliori esemplari da collezione!